5G e digitalizzazione: sì da Legambiente, ma con dei limiti prestabiliti

Tanto si è discusso sulla questione che riguarda la pericolosità del 5G, così come era avvenuto in passato con altre innovazioni tecnologiche. Le persone sono sempre spaventate inizialmente dalle novità, soprattutto quando sono “invisibili” e quindi, di conseguenza, difficili da conoscere in termini di pericolosità. 

Ecco perché è importante la conferma di Legambiente: il 5G è considerato compatibile con la salute dei cittadini, purchè si minimizzi l’esposizione ai campi elettromagnetici, mantenendo i limiti che finora sono stati definiti dalla normativa italiana, senza modificazioni. Legambiente, in una petizione destinata al governo, invita anche le istituzioni a lanciare un’adeguata campagna di sensibilizzazione per quanto riguarda i pericoli e i rischi connessi all’uso scorretto dei cellulari. 

“Come da Dna associativo – osserva il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani – è nostro compito fornire sia ai cittadini che alle amministrazioni le informazioni scientifiche corrette, nonché le proposte tecnicamente e giuridicamente percorribili. Se da un lato, infatti, sul 5G da tempo circolano fake news, come quelle sulle correlazioni tra questa tecnologia e il Covid o la Xylella, è pur vero che gli effetti non ancora del tutto noti sulla salute accrescono la preoccupazione tra la cittadinanza, che va adeguatamente informata e sensibilizzata. Siamo favorevoli allo sviluppo del 5G ma chiediamo alle istituzioni nazionali di mantenere gli attuali limiti di legge, tra i più bassi d’Europa, e a quelle comunali di rendere omogenei i livelli di esposizione su tutto il territorio, evitando che gruppi di residenti in determinate aree vengano sottoposti a livelli di esposizione particolarmente elevati, attraverso una corretta pianificazione delle stazioni radio base”.

Inoltre, Legambiente ha tenuto un webinar dal titolo “Digitalizzazione del Paese, elettromagnetismo e 5G. La compatibilità tra lo sviluppo del settore delle telecomunicazioni e la tutela della salute”, con un focus su una gestione del 5G che tenga conto sia degli obiettivi di digitalizzazione che dei rischi sanitari e sul ruolo delle amministrazioni attraverso i regolamenti comunali per localizzare le stazioni radio base.