Lo ha dichiarato la presidente dell’esecutivo Ue delineando di fronte al Parlamento europeo le priorità sull’agenda della Commissione nel suo primo discorso sullo Stato dell’Unione 2020.
Ursula von der Leyen – nel suo primo discorso sullo Stato dell’Unione 2020 – ha illustrato di fronte agli eurodeputati i risultati delle misure adottate da Bruxelles per mitigare la crisi sanitaria ed economica del Covid-19 e delineato la sua visione sui temi più rilevanti della politica europea dell’immediato futuro, dalla ripresa economica alla lotta al cambiamento climatico.
“Abbiamo presentato a marzo la nostra nuova strategia industriale per assicurarci che la nostra industria possa mettersi alla guida della transizione green e digitale, due trasformazioni che camminano appaiate”, ha detto la presidente dell’esecutivo Ue . “Gli scorsi sei mesi non hanno fatto che accelerare questa trasformazione – in un momento in cui il panorama competitivo globale sta profondamente cambiando”.
La Commissione europea, ha annunciato von der Leyen, investirà un quinto del Recovery Fund (Next Generation Eu), ovvero 150 miliardi di euro, in progetti digitali per garantire all’Europa la leadership tecnologica.
Uno degli obiettivi sarà realizzare una copertura capillare della banda ultralarga: “Non è ammissibile che il 40% delle persone che vivono nelle aree rurali non abbiano accesso alla banda larga”, senza la quale “non è possibile né creare né gestire un’azienda.” – ha sottolineato la presidente – “La spinta degli investimenti di Next Generation Eu servirà a portare la banda larga fino all’ultimo villaggio”.
Von der Leyen ha evidenziato anche che “l’Europa deve guidare il processo di digitalizzazione, altrimenti sarà costretta a seguire la strada tracciata da altri”, chiedendo un piano comune per l’Europa digitale con obiettivi chiaramente definiti per il 2030 in ambiti come la connettività, le competenze e i servizi pubblici digitali.
“Il prossimo decennio deve essere il decennio europeo del digitale e abbiamo bisogno di un piano comune per l’Europa digitale con obiettivi ben definiti al 2030 nell’ambito della connettività, delle competenze digitali e dell’amministrazione pubblica.“ – ha indicato ancora von der Leyen – “E abbiamo bisogno di principi chiari: diritto alla sfera privata, diritto all’accesso, libertà di espressione, tutela dei dati, cybersicurezza“.
Bruxelles intende inoltre rivedere le norme comunitarie antitrust alla luce delle nuove sfide globali: nel mirino ci sono in particolare le multinazionali che operano nei paesi dell’Unione affinché siano soggette alle stesse regole che vigono per tutte le altre aziende. Il riferimento è ai big del digitale come Google, Amazon e Facebook è chiaro.
La Presidente von der Leyen ha annunciato infine che la Commissione presenterà un piano d’azione europeo di lotta contro il razzismo, rafforzerà le leggi in materia di uguaglianza ed estenderà l’elenco dei reati a livello dell’UE a tutti i crimini d’odio e relativi a discorsi di incitamento all’odio fondati sulla razza, la religione, il genere o l’orientamento sessuale. La Commissione nominerà inoltre il suo primo coordinatore antirazzismo e presenterà una strategia per rafforzare i diritti delle persone LGBTQI, adoperandosi per il riconoscimento reciproco delle relazioni familiari all’interno dell’UE.