“Laddove è impraticabile – ha detto il Presidente della Repubblica – accentua ulteriormente gli squilibri legati alle competenze, alle condizioni economiche e territoriali”.
Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha rilasciato una dichiarazione, in occasione della Giornata mondiale dell’Alfabetizzazione, svoltasi ieri 8 settembre.
Istituita nel 1966 dall’Unesco, la International Literacy Day (Giornata mondiale dell’alfabetizzazione) mira a ricordare alle comunità l’importanza dell’istruzione per individui, comunità e società. Inoltre, mette in evidenza il bisogno di intensificare gli sforzi per avere società più istruite.
La giornata internazionale dell’alfabetizzazione da un lato celebra il successo: quattro miliardi di persone nel mondo sanno leggere e scrivere. Dall’altro lato fa notare che non tutti condividono questo successo: un quinto della popolazione adulta mondiale é analfabeta.
La Giornata internazionale dell’alfabetizzazione 2020 ha avuto come tema “L’insegnamento e l’apprendimento nella crisi Covid-19 e oltre”, con un focus speciale sugli educatori e sul cambiamento delle tecniche pedagogiche.
Con la crisi legata alla pandemia da Covid-19, oltre un miliardo di studenti sono rimasti a casa, interrompendo la formazione. Inoltre, molti programmi dedicati all’istruzione per adulti sono stati sospesi.
Secondo le stime dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), la pandemia da Covid-19, con la chiusura delle scuole per quasi 1,6 miliardi di studenti in più di 190 Paesi, ha provocato la più grande interruzione dei sistemi educativi nella storia. Ha coinvolto quasi 1,6 miliardi di studenti in più di 190 Paesi. Cifre drammatiche, se accostate a quelle che riguardano la condizione socio-economica delle famiglie in Italia, dove si stima siano oltre 1,8 milioni i nuclei in condizioni di povertà assoluta, con 1 milione e 260 mila bambini coinvolti.
Sergio Mattarella, nella citata dichiarazione ha sostenuto: «L’alfabetizzazione consente alle persone di partecipare pienamente alla vita sociale attraverso l’esercizio concreto del diritto all’istruzione e offre la possibilità di migliorare i mezzi di sussistenza.
«Oggi nel mondo – ha ricordato il Presidente – ci sono ancora almeno 773 milioni di adulti che non hanno competenze di alfabetizzazione di base, rischiando così l’esclusione dalla sfera pubblica e di relazione, nonché l’emarginazione culturale ed economica. L’alfabetizzazione è un motore di giustizia e di sviluppo».
«La crisi che stiamo vivendo – ha rimarcato Mattarella – impone di dedicare attenzione al divario di conoscenze e di opportunità, che rischia di accentuarsi proprio a causa dell’impatto della pandemia globale sui sistemi di istruzione e sulle dinamiche socio-economiche.
La pandemia ha allargato in molti contesti il divario sociale e digitale, rimarcando le difficoltà dei più vulnerabili. Il tema del divario non riguarda soltanto la scuola, né soltanto i giovani. L’alfabetizzazione è una sfida che impegna le diverse comunità nei confronti di tutte le generazioni. Non c’è pienezza nella libertà e nell’esercizio dei diritti senza la capacità di leggere, di scrivere, di fare calcoli».
«A queste condizioni – ha proseguito il Capo dello Stato – si aggiunge oggi l’accesso alla comunicazione digitale che, laddove è impraticabile, accentua ulteriormente gli squilibri legati alle competenze, alle condizioni economiche e territoriali».
Mattarella, alla fine della dichiarazione ha indicato un obiettivo e una soeranza: «Investire sull’alfabetizzazione, migliorare l’apprendimento, impedire l’analfabetismo di ritorno significa offrire, a giovani e adulti, strumenti per creare società sostenibili, stabili e inclusive, condizioni idonee a scongiurare conflitti, diseguaglianze ed esclusioni sociali, migrazioni per necessità».
(Foto in alto: Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Duomo di Milano, in occasione della Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, eseguita dal M° Riccardo Chailly, in memoria delle vittime del Covid-19 – 04/09/2020, da www.quirinale.it)