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“I servizi di medicina scolastica possono rappresentare degli straordinari presidi sanitari perchè direttamente operanti negli edifici scolastici e a stretto contatto con studenti, genitori e insegnanti. E’ ora di attivarli subito – aggiungono -. Per questi motivi non ci trova d’accordo la proposta che nelle scuole siano gli insegnanti a essere i referenti per la vigilanza sull’andamento del coronavirus”.
Secondo i leader sindacali “bisogna individuare come referenti scolastici del coronavirus, in ogni sede di struttura scolastica e nei servizi educativi dell’infanzia, esclusivamente personale sanitario, in quanto sono queste le figure che hanno le competenze per svolgere la vigilanza sanitaria e allo stesso tempo possono interfacciarsi positivamente con i Dipartimenti di Igiene e Prevenzione Sanitaria delle ASL. Le scuole sono comunità educanti non sono aziende e non possono essere sottoposte a logiche del risparmio, come quella di voler affidare al personale scolastico la vigilanza sanitaria”.
“Chiediamo la riapertura dell’area di medicina dei servizi territoriali, rivedendo il D.Lgs. 502/92, per la piena integrazione dei medici della medicina dei servizi con il territorio e con le scuole, utilizzando anche contratti della medicina dei servizi – concludono Margiotta, Onotri e Serafini -. Il Governo si esprima subito, adottando misure urgenti verso le Regioni, che incomprensibilmente hanno soppresso i servizi di medicina scolastica. S’intervenga, permettendo ai medici di medicina generale di lavorare per la medicina scolastica, ripristinandola in tutte le scuole d’Italia”.
(ITALPRESS).