Il documento firmato da 11 fra fondazioni, centri economici e istituti specializzati nel settore delle Tlc: “Urgente un’azione di sistema per accelerare la rinascita del Paese”.
“Liberare le amministrazioni dall’assedio di posizioni irrazionali e antiscientifiche” evitando all’Italia il pericolo di “rimanere indietro sul 5G”.
Questo è l’appello – pubblicato ieri in contemporanea su Repubblica, Corriere della Sera e Sole 24ore – lanciato da alcune tra le più importanti istituzioni e fondazioni culturali, con l’obiettivo di “chiedere al Governo, alle istituzioni e alle forze politiche di promuovere un’azione di sistema per la creazione di una rete 5G solida e performante, che acceleri la rinascita dell’Italia”.
I firmatari del manifesto pro 5G hanno ricordato il massiccio uso delle tecnologie digitali durante il lockdown (lo smart working, la didattica a distanza, l’uso di piattaforme web e videochiamate per i contatti personali e familiari), ma al contempo hanno voluto denunciare il verificarsi di pregiudizi immotivati, esitazioni conservatrici o inammissibili resistenze burocratiche, e il pericolo di posizioni irrazionali e antiscientifiche.
Ecco il testo pubblicato sui giornali:
«Per mesi l’Italia ha combattuto il Coronavirus con il sacrificio e l’impegno di tutti e grazie al massiccio uso delle tecnologie digitali. Nell’emergenza abbiamo usato lo smart working nelle imprese e nelle amministrazioni, nelle scuole e nelle università, l’uso delle piattaforme per restare vicini a parenti e amici, l’accesso allo streaming tv per l’intrattenimento. Le aziende di telecomunicazione hanno contribuito alla tenuta economica, culturale e sociale del Paese. Ma nello stesso tempo sono emerse le carenze strutturali della nostra rete, in termini di copertura territoriale, capillarità, ricchezza di banda, dotazione diffusa di strumenti digitali nella popolazione. Ora, nella ripartenza, è il momento di sfruttare le enormi potenzialità delle tecnologie, accelerare i tempi della ripresa e creare le basi della nuova società digitale, innanzitutto facendo una decisa scelta nella costruzione della generazione avanzata di reti wireless, chiamata 5G. Una tecnologia che consentirà la più ampia copertura dei territori, compresi i piccoli comuni, una maggiore capacità di connessione alle fonti di informazioni e dati, una connettività stabile e velocissima, l’Internet delle cose, la remotizzazione della prevenzione e cura delle cronicità, la previsione dei grandi rischi naturali, l’automazione della mobilità e delle città. Generando così impatti estremamente positivi sull’economia, sul lavoro, sull’educazione, sulla cultura e l’intrattenimento, rendendo possibile per tutti una migliore qualità dell’accesso a Internet e contribuendo alla crescita e allo sviluppo. Di fronte a questi traguardi, il Paese non può permettersi di rimanere indietro, in balia di pregiudizi immotivati, esitazioni conservatrici o inammissibili resistenze burocratiche. Chiediamo dunque al Governo, alle istituzioni e alle forze politiche di promuovere un’azione di sistema per la creazione di una rete 5G solida e performante, che acceleri la rinascita dell’Italia, anche attraverso interventi normativi che accentrino le responsabilità delle autorizzazioni, garantendo adeguati limiti emissivi e liberando le diverse amministrazioni dall’assedio di posizioni irrazionali e antiscientifiche. Il 5G è un obiettivo necessario e urgente, va realizzato rapidamente per il futuro dell’Italia».
I firmatari:
Centro Economia Digitale
Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni
Fondazione Luigi Einaudi
Fondazione Magna Carta
Fondazione Guglielmo Marconi
Fondazione Aristide Merloni
Fondazione Adriano Olivetti
Fondazione Ottimisti&Razionali
Fondazione Prioritalia
Istituto Bruno Leoni
Istituto per la Competitività
Per info e adesioni: segreteria@ottimistierazionali.it