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“Ci sono imprenditori con sedi in oltre 20 Paesi, che hanno chiuso tutto, e la ripresa degli ordini, oltre alle ammissioni a grandi gare richiederà tempo – dice in una intervista all’Italpress -. Gli elementi di incertezza sono molti, bisognerà capire come si modificheranno i flussi del commercio internazionale, ad esempio in relazione a possibili fenomeni di reshoring da parte delle aziende o eventuali patti bilaterali tra Paesi che possono condizionare la mobilità e lo scambio delle merci. La liquidità ora serve per la sopravvivenza delle imprese, poi bisogna pensare al futuro, devono ripartire ordini e investimenti, altrimenti il differenziale con l’estero crescerà ancora”.
“Alla componente manifatturiera servirà tempo per riprendersi, torniamo qui al ruolo dell’export – afferma -. Anche il sistema moda e casa nelle Marche soffrirà, e in Romagna il turismo patirà. Più in generale, i problemi li hanno avuti tutti, qualche settore però ha visto addirittura aumentare il suo fatturato, dimostrando grande resilienza durante questa crisi. Penso al medicale e alla farmaceutica o al comparto agroalimentare, soprattutto in Emilia”.
“Sicuramente la crisi accelererà la tendenza legata alla sostenibilità, su questo tipo di trend investiamo e sollecitiamo le aziende a investirci da tempo”, sottolinea Cristina Balbo.
(ITALPRESS).