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“Siamo partiti fin da subito a inizio dell’emergenza coronavirus con la sospensione delle rate dei mutui – sottolinea -. Abbiamo gestito come direzione regionale circa 35.000 pratiche delle 60.000 ricevute nel perimetro lombardo con circa 7 miliardi di finanziamenti residui sottostanti. C’erano poi le immediate esigenze di liquidità, e siamo intervenuti con i finanziamenti, 18 mesi meno un giorno, e la conversione in liquidità delle linee commerciali di anticipo fatture. Una vera e propria boccata di ossigeno concretizzata con 300 milioni di fondi serviti per non bloccare la catena dei pagamenti grazie anche ai sei mesi di preammortamento previsti dal finanziamento. Per i finanziamenti a 25 mila euro, sono oltre 5.000 quelli erogati, per un totale di 100 milioni messi a disposizione delle imprese con meno di centomila euro di fatturato annuo. Per quanto riguarda i finanziamenti a 72 mesi, con preammortamento di 36 mesi, siamo sopra il mezzo miliardo. Infine, per le operazioni garantite da Sace, la prima erogazione da dieci milioni è di questi giorni, a favore della bergamasca Tesmec, si tratta di un segnale importante, che simboleggia la rinascita del tessuto imprenditoriale lombardo, e in particolare bergamasco, dopo l’emergenza Covid”. “Ci sono segnali di vitalità – prosegue -, i tassi sono ai minimi da 30 anni. Per quanto riguarda la liquidità sui conti, dalle evidenze che abbiamo, registriamo un incremento piuttosto significativo”. “Adesso – dichiara Nocentini -, in questa fase di ripartenza c’è omogeneità nella voglia di ricominciare a lavorare. Ovunque si è cercato di riaprire non appena è stato possibile, a prescindere dal virus. E’ evidente però che gli stress organizzativi sono diversi a seconda delle aziende, la velocità di crociera è diversa. Noi ci siamo, dal credito al sostegno solidale alle comunità più colpite attraverso i numerosi progetti benefici e di partecipazione alla rinascita dei territori, come Bergamo in particolare”.
“La Lombardia è straordinaria per risorse umane e materiali, capacità di lavoro e di reinventarsi, c’è la voglia di rinascita piena, a partire dai territori più colpiti dal Covid-19 – conclude Nocentini -. Le condizioni ci sono. Bisogna però tener conto del contesto italiano e di quello internazionale, guardando all’export in Europa e negli Stati Uniti. Abbiamo avuto la sciagura di essere i primi a combattere con il Covid-19, questo ci permette di uscirne per primi, ma ci vorrà ancora un pò di tempo perchè i mercati cui ci rivolgiamo all’estero siano pronti. Ci sono però le condizioni per una nuova rinascita e noi intendiamo essere ancora in prima linea per il rilancio delle nostre imprese”.
(ITALPRESS).