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Sembra un’epoca lontana, ma fino a tre mesi prima della deflagrazione della “bomba” Coronavirus, il mercato immobiliare in Italia stava dando segnali di tenuta, nonostante la mancata crescita del Paese. Nonostante i prezzi ancora in calo del 2,77 – tranne citta’ come Milano, Bologna e Napoli -, il numero delle compravendite (603mila, pari a +4%) e le transazioni immobiliari intermediate dagli agenti immobiliari professionali (+22%) faceva infatti ben sperare in vista del futuro, anche perche’ l’investimento sul mattone rimaneva senz’altro tra i piu’ remunerativi per i cittadini e per le famiglie italiane.
“Stop alle tasse e immissione reale di liquidita’ saranno fondamentali per far riaprire le nostre attivita’. La formula del prestito garantito e’ una misura emergenziale, ma servira’ alla ripresa – ha detto il presidente Fiaip Gian Battista Baccarini -. Ci vorra’ una manovra da 300 miliardi, cento all’anno: un quarto dovra’ essere destinato all’abbassamento delle tasse, un quarto nell’abbattimento del cuneo fiscale, il resto dovra’ essere investito in infrastrutture e in universita’, scuola e ricerca. Questo darebbe la necessaria serenita’, anche dal punto di vista psicologico oltre che finanziario, per poter ripartire”.
(ITALPRESS).