ROMA (ITALPRESS) – “Non siamo duri per arrivare a una rottura, ma perche’ siamo consapevoli della gravita’ della situazione. Questo non e’ un negoziato di ordinaria amministrazione su questioni tecniche come ce ne sono stati in passato”. Lo ha detto il ministro per gli Affari Europei, Vincenzo Amendola, ai microfoni di Agenda, su Sky Tg24.
“Le scelte della Commissione Europea hanno dato grande impulso, ora servono altre scelte dei governi nazionali per un salto di qualita’”, ha proseguito Amendola. “Sul Mes serve pragmatismo, e’ uno strumento pensato per shock asimmetrici, come quelli del 2008-2010. Per la natura della crisi che stiamo vivendo oggi stiamo dicendo che non e’ uno strumento appropriato. Questa non e’ una bolla finanziaria, e’ una crisi che nasce dall’economia reale, lo dicono gli imprenditori di tutti i Paesi. Per questo servono strumenti straordinari e nuovi”.
“Di fronte all’impatto della recessione noi crediamo che ci sia necessita’ di strumenti molto piu’ potenti del MES. Una politica fiscale finanziata con dei bond, quindi dei titoli di debito garantiti da tutti i Ventisette, avrebbe una portata, anche condizionata agli obiettivi della crisi che abbiamo davanti a noi, molto piu’ potente”, ha sottolineato il ministro.
(ITALPRESS).
“Le scelte della Commissione Europea hanno dato grande impulso, ora servono altre scelte dei governi nazionali per un salto di qualita’”, ha proseguito Amendola. “Sul Mes serve pragmatismo, e’ uno strumento pensato per shock asimmetrici, come quelli del 2008-2010. Per la natura della crisi che stiamo vivendo oggi stiamo dicendo che non e’ uno strumento appropriato. Questa non e’ una bolla finanziaria, e’ una crisi che nasce dall’economia reale, lo dicono gli imprenditori di tutti i Paesi. Per questo servono strumenti straordinari e nuovi”.
“Di fronte all’impatto della recessione noi crediamo che ci sia necessita’ di strumenti molto piu’ potenti del MES. Una politica fiscale finanziata con dei bond, quindi dei titoli di debito garantiti da tutti i Ventisette, avrebbe una portata, anche condizionata agli obiettivi della crisi che abbiamo davanti a noi, molto piu’ potente”, ha sottolineato il ministro.
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