E’ quanto emerge dal ‘Quinto Rapporto sul Bilancio del Sistema Previdenziale italiano’ (anno 2016) a cura del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali.
Il Rapporto, pubblicato in questi giorni e curato dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, offre sia un dettagliato quadro annuale del complesso sistema pensionistico e assistenziale italiano, riclassificandone inoltre la spesa all’interno del più ambio bilancio dello Stato, allo scopo di valutare le tendenze di breve e medio termine in atto sia in termini di sostenibilità economico-finanziaria sia di adeguatezza delle prestazioni fornite.
L’INPGI e gli altri Enti di Previdenza – si legge in una nota dell’Istituto di previdenza dei giornalisti – hanno contribuito alla stesura del rapporto sul Bilancio del Sistema Previdenziale italiano, fornendo i bilanci consuntivi che hanno permesso di illustrare, nello specifico, gli andamenti della spesa pensionistica, le entrate contributive ed i saldi delle differenti Gestioni pubbliche e privatizzate che compongono il sistema pensionistico obbligatorio del nostro Paese. Il rapporto ha infatti preso in esame le principali variabili (numero degli iscritti attivi, numero dei pensionati, contribuzione media, pensione media) che concorrono a determinare i saldi, sia nei bilanci correnti che nel medio lungo termine.
Entrate contributive / prestazioni dei giornalisti italiani
Secondo quanto riportato dal “Quinto Rapporto sul Bilancio del Sistema Previdenziale italiano – Andamenti finanziari e demografici delle pensioni e dell’assistenza per l’anno 2016″, l’esame tra la spesa per pensioni e le entrate contributive evidenzia le difficoltà della Cassa dei Giornalisti (INPGI) che presenta un valore inferiore a 1, a significare che con le entrate da contributi non si coprono le spese per le prestazioni. A fine 2016 il parametro è lievemente migliorato dello 0,1% risalendo allo 0,77 nonostante il peggioramento della differenza tra pensioni e contributi.
Per il 2016, infatti, l’INPGI presenta una situazione di squilibrio con un disavanzo di 113,88 milioni, in peggioramento (+1,23%) rispetto ai 112,50 milioni del 2015. Le entrate contributive sono state pari a 374,8 milioni di euro e le uscite per prestazioni sono ammontate a 488,68 milioni di euro.
Rapporto pensionati / attivi
Positivo il rapporto pensionati / attivi che, nel caso dell’INPGI, si attesta sui 4,92 pensionati ogni 100 attivi. Ovviamente con il passare degli anni aumenteranno i pensionati e il valore tenderà a crescere.
Circa l’incidenza delle spese di funzionamento sul valore della produzione, questa si pone al 9,8% di INPGI 2.
Gli importi medi delle pensioni per categoria di lavoratori
Il Rapporto evidenzia gli importi medi delle pensioni e il rapporto tra pensione media e reddito medio. che, per i giornalisti, si attesta su un valore più alto di +2,73% della pensione:
pensione media 2015: 52.060;
pensione media 2016: 52.678;
reddito medio 2015: 67.680;
reddito medio 2015: 66.259;
rapporto tra PM e RM 2015 (%): 76,92;
rapporto tra PM e RM 2016 (%): 79,50.
A fronte di tali cifre, la nota dell’INPGI ricorda che l’Istituto «ha varato una radicale riforma a partire dal 2017 che dovrebbe, in tempi non lunghi, consentire all’ente di riequilibrare la gestione e rientrare nei parametri previsti dalla normativa vigente. La riforma prevede per le pensioni di vecchiaia l’allineamento del requisito anagrafico a quello in vigore per i lavoratori dipendenti e per quelle di anzianità l’aumento progressivo del requisito contributivo indicizzati all’aspettativa di vita».