Il 25 giugno scorso, il “Centro di coordinamento per le attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti”, istituito presso il Ministero dell’Interno, ha rilasciato dei dati relativi alla situazione delle minacce ai giornalisti nell’arco di questi primi sei mesi del 2020.
Il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Verna, e il presidente dell’Osservatorio Ossigeno per l’Informazione, Alberto Spampinato, durante il loro incontro a Roma, hanno espresso forte preoccupazione per le intimidazioni e le minacce che i giornalisti continuano a subire e hanno apprezzato l’impegno promesso dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese a preservare in tutti i territori la libertà di stampa quale “presidio fondante della nostra democrazia”.
I dati sono quindi molto al di sopra di quelli del 2019: nel primo trimestre di quest’anno, l’Osservatorio Ossigeno per l’Informazione, “che svolge un monitoraggio indipendente e tiene conto anche dell’inarrestabile abuso che si fa nel nostro paese delle querele per diffamazione a scopo intimidatorio e punitivo, ha infatti segnalato 123 intimidazioni. Lo stesso andamento è stato rilevato da Ossigeno nel semestre successivo”.
Ecco perché Verna e Spampinato affermano di apprezzare le soluzioni proposte dal ministro Lamorgese:
“L’Ordine dei giornalisti e l’Osservatorio Ossigeno per l’Informazione – concludono i presidenti dell’Odg e di Ossigeno – sosterranno concretamente queste nuove iniziative del Viminale e mettono a disposizione delle Prefetture le loro conoscenze e i loro esperti, anche al fine di realizzare iniziative di formazione congiunta per giornalisti e tutori dell’ordine, nella convinzione che una migliore conoscenza reciproca delle rispettive prerogative e dei limiti delle proprie competenze possa contribuire alla prevenzione e al contrasto delle minacce rivolte ai giornalisti”.