Il quotidiano britannico The Guardian ha annunciato l’abbandono di X, il social network di proprietà di Elon Musk, CEO di Tesla e SpaceX.
Il giornale, in un articolo pubblicato il 13 novembre, ha dichiarato che la decisione è stata presa a seguito dei contenuti disturbanti promossi dalla piattaforma, tra cui teorie complottiste di estrema destra e razzismo.
Le accuse a Musk
Il Guardian non solo ha descritto X come “una piattaforma mediatica tossica” ma ha anche accusato Musk di aver usato la sua influenza per plasmare il discorso politico.
Infatti, l’annuncio è stato condiviso poche ore dopo la decisione del Presidente neoeletto degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, di nominare l’imprenditore alla guida del Dipartimento per l’Efficienza Governativa.
Il quotidiano ha informato i suoi lettori che gli utenti X potranno continuare a condividere i loro articoli e che i loro giornalisti continueranno a fare uso della piattaforma per raccogliere notizie.
Tuttavia, la redazione ha spiegato che “i vantaggi di essere su X ora sono stati superati dagli svantaggi e che le risorse potrebbero essere utilizzate meglio per promuovere il nostro giornalismo altrove”.
Musk ha risposto alle accuse con un post su X, definendo il Guardian come “irrilevante” e una “vile macchina di propaganda”.
Proteste nel resto d’Europa
Il quotidiano britannico, però, non è l’unico a protestare contro l’imprenditore e la sua piattaforma social.
Anche le testate francesi Le Figaro, Le Monde, Le Parisien e Les Échos avevano già denunciato lo sfruttamento senza retribuzione dei loro contenuti da parte di X, che viola così le norme sui diritti connessi dell’Unione europea.
Articolo di F.R.