Pedopornografia online +232% nel 2021: i dati del Ministro Lamorgese

Ieri mattina 28 luglio, il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha svolto una audizione davanti alla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza.

L’Audizione

Il Ministro dell’interno, Luciana Lamorgese, ha svolto ieri una audizione presso la Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza,inserita nel corso di proseguimento dell’indagine conoscitiva sul tema.

Il Ministro ha tratteggiato una panoramica del fenomeno complessivo dipendenze patologiche diffuse tra i giovani, fornendo i dati sulle attività di prevenzione e contrasto portate avanti dal ministero.

Non solo droghe, quindi, sostanze psicotrope e alcol, compongono il panorama delle dipendenze patologiche dei giovani, ma anche quelle collegate a un uso distorto di web, social e app.

Le parole del Ministro

“Preoccupa la dipendenza da uso distorto di tecnologie informatiche, web, social e app, considerato che in una fase delicata di formazione come quella dell’adolescenza – ha sottolineato il ministro in una nota pubblicata sul sito del ministero dell’ Interno –  può incidere sullo sviluppo della personalità”.

Reati online 

L’unica tipologia delittuosa in aumento nel 2020 segnato dalla pandemia Covid-19 e dal lockdown, ha ricordato la  Lamorgese, e quella dei reati online. Cyberbullismo, adescamento e pedopornografia online sono tra quelli più pericolosi collegati all’abuso di queste tecnologie.

I dati forniti dal Ministro

Il Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online della Polizia postale  ha registrato un aumento del 232% dei casi trattati nel primo trimestre del 2021: da 475 a 1.578; in forte crescita anche gli indagati, da 181 a 454. 

Trend in crescita

Il trend di crescita di questo reato è confermato anche dai dati dello scorso anno. Il Centro nazionale, ha spiegato Lamorgese, ha trattato 3.243 casi nel 2020 contro i 1.396 del 2019; raddoppiati gli indagati, da 663 a 1.261.

Questi i dati riportati dal Capo degli Interni in audizione, che fanno accapponare la pelle.

Diminuisce l’età delle vittime

Altro dato terrificante. La ministro ha riferito che “si abbassa l’età delle vittime:14 hanno meno di 13 anni nel 2020, a fronte di 2 del 2019. Gli adescamenti on line aumentano tra chi ha meno di 9 anni, da 26 a 41. C’è comunque – ha assicurato – un pattugliamento virtuale della polizia postale: 2.490 siti pedopornografici sono stati oscurati”.

Il cyberbullismo

Sul cyberbullismo, la ministro ha spiegato che “nel 2020 ci sono stati 11 ammonimenti, mentre nel primo semestre di quest’anno sono già 13″.

Iniziative di contrasto e prevenzione

Lamorgese ha quindi messo in guardia “dagli effettivi negativi che le tecnologie digitali possono determinare sulla psiche dei ragazzi, un uso distorto rischia di influenzarne la personalità”.

Per quanto riguarda il contrasto a cyberbullismo e pedopornografia, ha ricordato la responsabile del Viminale,  iniziative come ‘Una vita da social‘ – campagna itinerante della Polizia di Stato che nel solo 2020 ha raggiunto circa 134mila studenti, 7mila genitori e 9mila insegnanti, ed ha anche una pagina su face book –  o ‘Sicuri in rete‘, per la formazione dei medici pediatri, svolgono un importante ruolo educativo.

(Foto in alto: Il Ministro dell’interno, Luciana Lamorgese, tratta da www.interno.gov.it)