Moles e la ‘pirateria’: Alla azione repressiva affiancare un lavoro educativo

“Per contrastare il fenomeno della pirateria editoriale e digitale serve una azione collettiva. Fondamentale è l’educazione digitale”.

Moles torna a parlare di pirateria e dell’impegno del governo a contrastarla

A pochi giorni dalle parole di plauso alla Guardia di Finanza per l’ultima operazione (denominata ‘Black screen’) che ha portato alla chiusura di 32 canali social che diffondevano illegalmente settimanali, mensili e riviste specializzate, il responsabile dell’Editoria Giuseppe Moles torna sull’argomento.

Un reato grave che ha conseguenze enormi sull’intera filiera editoriale

Allora ebbe a dire che la pirateria digitale va fermata. “Il fenomeno deve essere contrastato con sempre maggior forza e determinazione, perché è un reato. Un reato grave che ha conseguenze enormi sull’intera filiera editoriale.

Determina il calo delle vendite di quotidiani, giornali e riviste. E contribuisce pesantemente alla crisi delle edicole, incidendo sui posti di lavoro di tutto il settore”.

Lo studio “La pirateria nel mondo del libro. crescita del fenomeno e strumenti di contrasto”

Il 29 marzo scorso, il Sottosegretario Giuseppe Moles ha presenziato alla presentazione dello studio IPSOS (commissionato da AIE) dal titolo “La pirateria nel mondo del libro. crescita del fenomeno e strumenti di contrasto”.

In tale occasione, Moles è tornato sul tema e ha rilasciato le seguenti dichiarazioni, rilanciate da un comunicato del Dipartimento Editoria.

Le parole di Moles

Contrastare l’attacco che arriva dalla pirateria è fondamentale

Ogni iniziativa per contrastare l’illegalità va perseguita con determinazione”, esordisce il sottosegretario.

Alla necessaria azione repressiva va affiancato un serio lavoro sul piano educativo.  – sottolinea il responsabile editoria – Da fare insieme: istituzioni, stakeholder, scuole, famiglie. Per costruire una maggiore consapevolezza da parte dei clienti finali delle implicazioni della fruizione illecita di contenuti online.

E per attrarre nella azione corale di tutela dei diritti online anche quei consumatori che ancora costituiscono la domanda dell’offerta illegale”.

“Lavorare ad una ‘educazione digitale’“

“Ecco perché il nostro compito deve essere anche quello di lavorare a quella che potremmo definire una ‘educazione digitale’. Attraverso una sensibilizzazione per un utilizzo sano e consapevole di tutti i nuovi strumenti digitali”, suggerisce Moles.

“Per contrastare il fenomeno ritengo che sia necessario proporre soluzioni d’offerta dei contenuti multimediali innovativi e sempre più accessibili. Creare sistemi anti-pirateria migliori. E, soprattutto, sensibilizzare con sempre maggior forza i consumatori, in particolare i giovani.

Rendendoli consapevoli che fruendo di un contenuto veicolato illegalmente non solo contribuiscono alla crescita di chi fa della illegalità il suo business. Ma affinché si rendano conto di quanto sia semplice e vantaggioso accedere al contenuto in forma legale.

Puntando quindi sulla rappresentazione della qualità, della utilità, dei contenuti migliori, che si ha usando i canali legali”.

La completa disponibilità dei Dipartimento Editoria

“Ben vengano quindi, per una efficace tutela dei contenuti a 360°, tutte le iniziative di sensibilizzazione che potranno consentire la conoscenza del fenomeno. Io sono ovviamente disponibile, insieme al mio Dipartimento, a studiare insieme tutte le azioni che si riterranno più opportune.

(Foto in alto: L’intervento di Giuseppe Moles – tratta da www.informazioneeditoria.gov.it)