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“Oggi – prosegue – i farmacisti di comunità sono assediati dalle richieste dei cittadini che, seguendo le indicazioni di infettivologi, virologi ed epidemiologi, chiedono di potersi immunizzare anche se non rientrano nelle categorie a rischio: alcuni colleghi hanno già raccolto migliaia di prenotazioni e la pressione non farà che aumentare. Con la lodevole eccezione di alcune Regioni che hanno deciso di ampliare questa quota e di provvedere alla distribuzione, nella quasi totalità dei casi dobbiamo rispondere alle persone che vaccini non ne abbiamo e non sappiamo se e quando saranno disponibili. Credo sia nell’interesse di tutti non assistere a una replica del “caso mascherine” e i tempi per evitarlo sono strettissimi, perchè l’epidemia influenzale è purtroppo alle porte”.
(ITALPRESS).