Nel 2023 solo il 45,7% degli italiani possiede competenze digitali di base e il valore rimane stabile dal 2021. Questi i primi risultati Istat calcolati secondo l’Indice europeo, che fissa il target dell’80% dei cittadini con competenze digitali di base entro il 2030.
Forte il distacco con la media europea dei cittadini tra i 16 e i 74 anni che sanno destreggiarsi nell’ambito digitale, che si attesta al 55,5% per il 2023.
L’Italia resta dunque indietro sulle competenze digitali e sono evidenti dai dati forti divari a livello geografico e socio-culturale.
Disparità socio-culturali
Nonostante il ritardo italiano rispetto all’Europa, vediamo una saturazione del mercato digitale e di Internet. Infatti, la diffusione di Internet tra le famiglie di residenti in Italia è del 91,9%, in media con i dati europei.
Aumenta anche la percentuale delle persone di 6 anni e più che hanno usato internet al 79,5% nel 2023 (+2 punti percentuali sul 2022). Anagraficamente, tuttavia, la disparità di percentuali è ben visibile e cresce a dismisura.
I ragazzi tra i 20 e i 24 anni che hanno utilizzato internet negli ultimi 3 mesi e hanno buone competenze digitali arrivano al 61,7%. Più si avanza con la fascia d’età, più la percentuale crolla: 42,2% tra i 55-59 anni e 19,3% tra gli ultra 65.
Oltre ad una disparità in base all’età, vediamo anche una differenza di competenze a favore degli uomini. L’82,4% della popolazione maschile accede ad internet e ha capacità digitali di base, mentre la percentuale per le donne si attesta al 76,5%.
Un fattore discriminante che continua ad essere presente è il titolo di studio: il 90,3% di coloro che posseggono un titolo di studio liceale o superiore naviga sul web; il valore si attesta al 66,2% per coloro che hanno conseguito solo la licenza media.
Tra operai, imprenditori e dirigenti invece diminuisce il divario: da una differenza di 7,8 punti nel 2022, si passa ad un 5,2 punti nel 2023.
Disparità geografiche
Benché la diffusione di Internet nel Paese sia nella media europea, le differenze interne sono molto visibili. Tra il Centro-Nord e il Sud ci sono 5 punti di divario per le disponibilità di accesso a casa.
Sul podio abbiamo la Lombardia al primo posto (86,8%), segue a pari merito il Trentino Alto-Adige e il Lazio (86,7%). Il Mezzogiorno si attesta intorno al 74,8%.
Articolo di T.S.