Governo, via libera ai decreti di attuazione di norme europee: diritto d’autore, servizi media audiovisivi e comunicazioni elettroniche

A settembre l’esame in Parlamento.

Si tratta, in particolare, del decreto sul diritto d’autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale, del Testo unico dei servizi media audiovisivi e del Codice delle comunicazioni elettroniche.

Alla riapertura dei lavori dopo la pausa estiva, i decreti legislativi approderanno alle competenti Commissioni parlamentari per l’esame – non vincolante – dei citati provvedimenti.

L’ultimo Consiglio dei Ministri (n. 32) si è riunito giovedì 5 agosto scorso a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Mario Draghi. Segretario, il Sottosegretario alla Presidenza Roberto Garofoli.

Su proposta del Presidente Mario Draghi e dei Ministri competenti, Il Consiglio dei Ministri ha approvato, in esame preliminare, dodici decreti legislativi di attuazione di norme europee.

Vediamo quelli che riguardano più da vicino il nostro comparto:

DIRITTO D’AUTORE E DIRITTI CONNESSI NEL MERCATO UNICO DIGITALE

Attuazione della direttiva (UE) 2019/790 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, sul diritto d’autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale e che modifica le direttive 96/9/CE e 2001/29/CE (Ministro della cultura) 

La direttiva modernizza il quadro giuridico della UE in materia di diritto d’autore, adattandolo all’ambiente digitale contemporaneo e assicurando così un elevato livello di protezione del diritto d’autore e dei diritti connessi.

La circolazione incontrollata delle opere dell’ingegno

Gli sviluppi tecnologici hanno mutato considerevolmente il contesto della fruizione dei contenuti creativi, rendendo necessario porre rimedio alle problematiche legate alla circolazione incontrollata delle opere dell’ingegno. Attraverso l’aggiornamento delle norme sul diritto d’autore, per adattarle alle modalità di accesso ai contenuti online da parte degli utenti.

Norme più adeguate all’era digitale

Il provvedimento europeo crea un quadro completo in cui il materiale protetto dal diritto d’autore, i titolari dei diritti, gli editori, i prestatori di servizi e gli utenti possano beneficiare di norme più chiare, trasparenti e adeguate all’era digitale.

La riproduzione di un’opera di arte visiva di pubblico dominio

Nel recepire la direttiva europea, il decreto prevede, nello specifico, che il materiale derivante da un atto di riproduzione di un’opera di arte visiva, per la quale sia stata superata la durata della tutela, non sia soggetto al diritto d’autore o a diritti connessi. A meno che non si tratti di opera originale frutto della creazione intellettuale propria del suo autore.

Ciò permette la diffusione, la condivisione online e il libero riutilizzo di copie non originali di opere d’arte divenute di pubblico dominio. Ferme restando le altre discipline specifiche in materia di utilizzazione di immagini digitali del patrimonio culturale.

Agli editori un diritto connesso per l’utilizzo delle loro pubblicazioni

Il provvedimento, inoltre, introduce norme capaci di riconoscere agli editori, sia in forma singola che associata, un diritto connesso per l’utilizzo delle loro pubblicazioni di carattere giornalistico da parte dei prestatori di servizi delle società di informazione, delle società di monitoraggio media e rassegne stampa.

In tal senso, viene riconosciuta agli editori la possibilità di negoziare accordi con tali soggetti per vedersi riconosciuta una equa remunerazione per l’utilizzo dei contenuti da loro prodotti.

Il ruolo dell’AGCOM

Tra le diverse novità, infine, da segnalare le misure che garantiscono il buon funzionamento delle negoziazioni del diritto d’autore.

Tra queste, in primo luogo va menzionato il riconoscimento del ruolo dell’AGCOM quale soggetto a cui rimettere la definizione del quantum di un accordo tra le parti in caso di difficoltà nella conclusione di una licenza per l’utilizzo di opere audiovisive sulle piattaforme video on demand tra i soggetti operanti nel settore e i titolari di diritti.

Obblighi di trasparenza del concessionario

Di rilievo, poi, gli obblighi di trasparenza che consentono agli autori, interpreti e esecutori di ottenere dal concessionario o licenziatario, con cadenza almeno trimestrale, informazioni aggiornate e complete sullo sfruttamento e sull’esecuzione delle loro opere.

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Altri due decreti legislativi (di competenza del Ministro dello sviluppo economico) recepiscono direttive comunitarie che regolano nel loro insieme le telecomunicazioni, la radiotelevisione ed i media.

TESTO UNICO DEI SERVIZI MEDIA AUDIOVISIVI

Il nuovo Testo unico modifica la legislazione esistente, al fine di creare e garantire il corretto funzionamento di un mercato unico europeo per i servizi di media audiovisivi. Contribuendo allo stesso tempo alla promozione della diversità culturale e fornendo un livello adeguato di protezione dei consumatori e dei minori.

Il Testo unico fornisce una disciplina di tutti i media audiovisivi, per le trasmissioni televisive tradizionali (in chiaro e a pagamento). Così come per i servizi di media audiovisivi su richiesta (on demand) e solo alcuni aspetti (protezione minori) delle piattaforme di condivisione video (video-sharing platform).

Le principali novità

Le principali novità del nuovo Testo unico sono:

  • il rafforzamento della promozione dei contenuti europei, attraverso l’obbligo di trasmissione e investimento sui contenuti europei e nazionali. In particolare, gli obblighi di investimento per i fornitori di servizi on demand saranno progressivamente innalzati dal livello esistente sino ad arrivare al 25% nel 2025.
  • l’aggiornamento delle regole per la tutela del pluralismo.  Sull’onda della vicenda Mediaset-Vivandi e la seguente sentenza della Corte di giustizia.

È stato introdotto un meccanismo di tutela del pluralismo in cui non vi sono più posizioni di mercato vietate (al raggiungimento di una certa quota di mercato). Tali soglie di mercato rappresentano adesso solamente indicatori di una possibile lesione del pluralismo.

Per cui al raggiungimento di tali soglie l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni effettuerà un’approfondita istruttoria per verificare se via siano lesioni del pluralismo.

  • l’incremento della flessibilità dei limiti di affollamento pubblicitari. È stata introdotto un aumento dei tetti di affollamento pubblicitario per tutti i soggetti televisivi, applicato su due fasce orarie giornaliere.

Nel nuovo Testo unico, il concessionario di servizio pubblico avrà un affollamento massimo del 7% nel 2022 e del 6% dal 1° gennaio 2023, i servizi lineari (non a richiesta) a pagamento 15% e i servizi lineari non a pagamento andranno al 20%. Resta invariato il tetto al 25% per le televisioni locali.

CODICE DELLE COMUNICAZIONI ELETTRONICHE

Il Codice definisce un quadro regolatorio armonizzato nel mercato europeo nel settore delle telecomunicazioni, volto a perseguire gli obiettivi di promozione della concorrenza nel settore e tutela dei consumatori.

Investimenti per reti ad altissima velocità

La principale modifica del Codice rispetto alla legislazione vigente è l’inclusione della promozione degli investimenti in reti, fisse e mobili, ad altissima velocità come un obiettivo primario della regolazione

Forte riduzione dei costi

In linea con questo obiettivo il decreto legislativo mira ad una forte riduzione dei costi di investimento. Sia semplificando le procedure amministrative di autorizzazione all’installazione di reti e infrastrutture di comunicazioni elettroniche sia dando incentivi alla cooperazione e sinergie fra operatori. 

Il passaggio in Parlamento

Alla riapertura dei lavori di Camera e Senato, i suddetti decreti saranno esaminati dalle competenti Commissioni parlamentari per un definitivo parere (non vincolante per il governo), per la definitiva conversione in legge ed entrata in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

(Foto in alto: Sala del Consiglio dei ministri, tratta da www.wikipedia.org)