Google mette gli occhi sul chatbot Character.ai

Un motore di ricerca sempre più artificiale. È ciò che potrebbe essere Google, che si avvicina sempre di più al fertile campo dell’Intelligenza Artificiale (IA). L’ultimo obiettivo di Big G è Character.ai.

Si tratta di un sistema di intelligenza artificiale che permette di intavolare conversazioni con Giulio Cesare, John Lennon o Superman. 

Google: il suo rapporto con l’AI

Il rapporto tra il motore di ricerca e il sistema dell’Intelligenza Artificiale è ormai più che ventennale. Sin dalla home page del motore di ricerca, dove le parole dell’ex CEO Larry Page descrivono il motore di ricerca perfetto. Ossia uno che “capisca esattamente che cosa intendi e ti dia esattamente ciò che vuoi”. 

Il celeberrimo Google Translate, fondato nel 2006, fa uso di un apprendimento meccanico per tradurre i testi, e oggi conosce più di centotrenta lingue. Ma è soltanto nell’ultimo decennio che l’impegno di meccanizzazione di Google è giunto a completezza, con software come TensorFlow e AlphaGo. 

Solo nel 2023 sono stati introdotti due nuovi sistemi. Bard, sistema di IA generativo che offre suggerimenti ed espande i prompt degli utilizzatori in servizi come Gmail, YouTube e Google Maps. Poi sostituito da PaLM 2, un modello di linguaggio molto più ampio, integrato al motore di ricerca e utilizzato da Google come sistema di ricerca interna. 

Con Character.ai si spingerebbero ancora oltre, dando vita a scenari di fantasia mai visti prima. 

Character.ai, scopi e usi

Character.ai si presenta come “un gioco di avventura a base testuale”. Attraverso di esso è possibile creare scenari fittizi basati sulla realtà alternativa, interloquendo con il computer tramite la digitazione del dialogo. Le risposte sono generate dall’algoritmo in accordo non solo con i prompt ricevuti, ma anche con il contesto della conversazione. 

Nel suo uso più comune, il sistema di ai “interpreta” vari personaggi e li fa dialogare con l’utilizzatore in risposta ai suoi prompt scritti. Si possono intavolare conversazioni per finta, serie o spiritose, con personaggi conosciuti storici o immaginari – come supereroi o eroi dei videogiochi – o inventati direttamente per il software. 

Il sistema informatico costruisce, in base alla probabilità statistica, il carattere dell’interlocutore, e pianifica le risposte tramite quei parametri. È possibile anche fare all’algoritmo domande di cultura generale, ricevendo risposte cercate e generate da esso, fargli tradurre testi in altre lingue o chiedere consigli personali, come a un “amico” digitale. 

Di grande successo con i giovani adulti, Character.ai ha fatturato centocinquanta milioni di dollari solo nel 2023

L’appeal di Character.ai giace innanzitutto nel divertimento, nelle possibilità immersive del suo modello. Si sposa bene con un motore di ricerca globale, e un business model collettivo dove l’IA sembra dominare.

Articolo di M.F.Z.