Unione Europea

DMA, Meta e Microsoft contro la Core Technology Fee di Apple

Per Meta e Microsoft le modifiche di Apple ai suoi servizi (iOS, App Store e Safari) non rispettano gli obblighi del Digital Markets Act (DMA) e ostacolano la concorrenza sul mercato.

Per questo motivo i due colossi tecnologici hanno chiesto alla Commissione europea di intervenire, bloccando le modifiche che Apple sta attuando sui suoi servizi.

Il tentativo Apple di mantenimento dello status quo

Il DMA ha come scopo la regolamentazione dei gatekeeper sul mercato per garantire la giusta concorrenza tra player.

Con le ultime modifiche, Apple cerca di mantenere la sua posizione dominante imponendo nuove condizioni agli sviluppatori di applicazioni. Apple ha un proprio sistema operativo (iOS) che permette download di app e pagamenti direttamente sul suo Store.

Con il Regolamento vigente, tuttavia, gli sviluppatori di app potranno sfruttare pagamenti di terze parti (PSP, Payment Service Provider) e addirittura usare app store alternativi. 

E qui si pone il problema di concorrenza. Apple dà agli sviluppatori una scelta: il mantenimento delle condizioni attuali (distribuzione tramite AppStore e commissione del 30% per gli acquisti in app) oppure la possibilità di distribuzione in store alternativi, con una commissione del 17% per gli acquisti PSP e Core Technology Fee (0,50 centesimi per ogni primo download o aggiornamento all’anno). 

Questa tassa, la Core Technology Fee, è stata contrastata da diverse aziende perché comprende il pagamento dei 0,50 centesimi anche per le applicazioni gratuite. 

La pressione dei due colossi

Meta e Microsoft, quindi, alla luce di queste novità, hanno iniziato la loro attività di lobbying, facendo pressione sulla Commissione europea per far rispettare il DMA al loro concorrente Apple.

Il CEO di Microsoft Gaming, Phil Spencer, ha spiegato che “i passi iniziali che Apple ha presentato sono molto proibitivi per noi, in quanto impediscono di creare un’alternativa all’unico store disponibile sulle piattaforme di gioco più grandi del mondo, ovvero gli smartphone”. 

Microsoft, infatti, aveva intenzione di lanciare uno store per Xbox su iOS, ma queste nuove tassazioni comporterebbero costi eccessivi.

Thierry Breton, Commissario Ue per il mercato interno e i servizi, ha dichiarato che le modifiche Apple saranno esaminate e discusse, tenendo conto dei feedback delle parti interessate. 

L’ultima parola spetta alla Commissione europea.

Articolo di T.S.

uspi

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