Cos’è il “pluralismo”: la lezione di Mattarella

Intervento del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, alla cerimonia per lo scambio degli auguri di fine anno con i rappresentanti delle Istituzioni, delle forze politiche e della società civile.

Si è svolta il 19 dicembre scorso al Palazzo del Quirinale, la tradizionale “Cerimonia per lo scambio degli auguri di fine anno”, tra il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e i rappresentanti delle Istituzioni, delle forze politiche e della società civile.

Alla cerimonia, nel Salone dei Corazzieri, hanno presenziato il Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, il Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, il Presidente del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati, il Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte e il Presidente della Corte Costituzionale, Giorgio Lattanzi.

Dopo l’indirizzo di saluto del Presidente del Senato Alberti Casellati, Mattarella ha rivolto un breve discorso ai presenti incentrato sul valore del “pluralismo”, definito tra i “valori di fondo che costituiscono l’ossatura e la chiave di lettura” della nostra Carta Costituzionale.

Ecco le sue parole:
«La nostra vita politica si impernia su Parlamento e Governo. Accanto ad essi la Costituzione prevede modi e forme di partecipazione attiva del tessuto sociale. Abbiamo ricordato, quest’anno, il settantesimo anniversario dell’entrata in vigore della nostra Carta. Vi sono alcuni valori di fondo che ne costituiscono l’ossatura e la chiave di lettura.

Uno di questi valori è il pluralismo, che sostiene l’intero impianto della Costituzione, in conseguenza della scelta di porre la persona – ogni persona – al centro dell’azione dello Stato in tutte le sue articolazioni.

Pluralismo nell’assetto dell’ordine istituzionale che presenta organi con diverse fonti di legittimazione e che svolgono funzioni differenti in modo autonomo e indipendente.

Pluralismo nell’assetto della società civile, nel cui ambito sorgono e si affermano formazioni autonome di diversa natura e, tra queste quelle delle rappresentanze sociali: in queste formazioni, nel rispetto dei principi democratici, si manifesta l’esercizio di diritti inviolabili dei cittadini.

Pluralismo nel dovere di assoluto rispetto della libertà dell’arte e della scienza; dell’autonomia delle università e delle altre realtà attraverso cui si esprimono.

Pluralismo nella libertà riconosciuta al mondo dell’informazione e alle molteplici voci che ne costituiscono espressione; da salvaguardare perché rappresentano un presidio irrinunciabile dello Stato democratico.

Pluralismo nella libera iniziativa economica che garantisce solidità, innovazione e ulteriore sviluppo al tessuto imprenditoriale che fa, tra l’altro, dell’Italia il secondo Paese manifatturiero d’Europa».

(Le foto sono tratte da www.quirinale.it)