CNOG, avviato confronto sulle applicazioni del Media Freedom Act

Lo scorso 3 maggio si è svolto un incontro promosso dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, nello specifico dal Dipartimento Politiche Europee, per discutere la posizione negoziale nazionale nel contesto dell’European Media Freedom Act (EMFA).

In rappresentanza del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti (CNOG) hanno partecipato Gianni Montesano, portavoce del presidente Carlo Bartoli, e Antonio Rossano, coordinatore dell’Osservatorio sul giornalismo digitale.

Il Media Freedom Act

In questa occasione, l’Ordine è intervenuto a valutare la proposta di regolamento dell’EMFA, entrata ormai nel vivo del confronto tra Commissione europea, Europarlamento e governi nazionali.

La proposta di legge del Media Freedom Act è stata avanzata a settembre del 2022 ed è entrata in vigore il dicembre successivo. Lo scopo dell’EMFA è garantire il pluralismo d’informazione e l’indipendenza dei media.

La posizione dell’OdG

L’Ordine dei Giornalisti aveva già preso parte al dibattito sull’EMFA nel marzo 2022, prima che fosse finalizzata la proposta di legge. In seguito, nel gennaio 2023, il presidente Bartoli era intervenuto riportando le valutazioni dell’Ordine presso la Commissione Politiche Europee del Senato.

Gli interventi

Nel corso dell’ultimo incontro tenutosi sul tema, Montesano ha insistito sulla necessità di raggiungere un accordo unitario sui temi della libertà d’espressione e del pluralismo dell’informazione. Solo in questo modo sarà più facile limitare le forti disparità di trattamento tra i diversi Stati dell’Ue. Inoltre, Montesano ha ricordato l’importanza della figura del giornalista professionista come garante di un’informazione di qualità, principio al quale il testo di legge fa spesso riferimento.

Rossano, invece, ha basato il suo intervento sulla tutela dei giornalisti da un punto di vista giudiziario. Ha quindi proposto un’azione di disincentivo contro querele e azioni giudiziarie intimidatorie ai danni dei giornalisti.

I temi toccati dai rappresentanti dell’OdG non figurano esplicitamente all’interno del Media Freedom Act ma vi figurano come elementi di contesto.

Articolo di M.M.