ROMA (ITALPRESS) – “Sicuramente faremo un Natale diverso da quello che abbiamo conosciuto, con misure più rigorose di quelle che già stanno pesando sulle nostre vite perchè lo stato di salute del paese è ancora precario”. Lo ha dettp il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, intervistata da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’agenzia di stampa Italpress.
“Le cose stanno andando meglio – sottolinea l’esponente del Partito Democratico – Le misure adottate hanno consentito delle aperture e il mantenimento di una gran parte delle attività, fatti salvi alcuni segmenti dell’economia che concorrono al Pil di questo paese che sono state particolarmente penalizzate, ma abbiamo lasciato aperto quanto potuto. Stiamo cercando di dare concretezza allo slogan che parlava di ‘convivere con il virus'”. E sugli assembramenti visti nelle grandi città, nelle vie dello shopping: “ci stanno anche le code nei negozi, ma le persone devono capire che tocca a loro mettersi in sicurezza, è la loro vita in discussione Quello che stiamo facendo ha l’obiettivo di evitare una terza ondata, che questo paese non reggerebbe perchè non possiamo permetterci un altro lockdown. Il numero di morti è ancora alto e perchè dobbiamo farci trovare il più in salute possibile per iniziare la campagna dei vaccini ai primi di gennaio”.
“La battaglia sull’obbligatorietà del vaccino anti Covid-19 non va nemmeno iniziata, perchè porterebbe un danno – ha proseguito il sottosegretario Zampa -. Dobbiamo fare invece una battaglia culturale, anche se ci dovrà essere una sorta di obbligatorietà per le categorie che lavorano nel pubblico. Verso settembre-ottobre prossimi si dovrebbe raggiungere quel 60-70% di vaccinati che dà l’immunità di gregge. Il coronavirus resterà però un problema, certo di tutt’altra portata, anche nei mesi successivi”.
Infine, una battuta sul campionato di calcio e sugli stadi ancora senza tifosi: “Il calcio deve andare avanti e tutto sommato, tra alti e bassi, ci sta riuscendo. Un ritorno del pubblico negli stadi? Fino a oggi non possiamo permettercelo, secondo me verso l’estate tireremo un bel respiro…”
(ITALPRESS).