Giulio Gambino direttore di tpi.it – The Post Internazionale, associata USPI, torna sulla vicenda della querela nei confronti di alcune testate, tra cui quella che dirige, da parte del senatore di Italia Viva, Matteo Renzi: “Querela Renzi inaccettabile, al vaglio azioni legali per rispondere”.
“Sulle querele temerarie penso che sia uno scandalo non riuscire a varare una norma che le contrasti: noi abbiamo fortemente appoggiato la proposta De Nicola”. Così ha dichiarato il presidente dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Verna all’Adnkronos, interpellato – ieri 9 marzo – sulla vicenda della querela che Matteo Renzi ha annunciato nei confronti di alcune testate che hanno riportato la notizia della sua visita a Dubai.
Verna ha sottolineato: “Non conosco la vicenda specifica, ma quando qualcuno contesta in una sede giudiziale quella che un giornalista ritiene sia una verità, se poi la notizia si rivela fondata non può finire con la semplice condanna alle spese, occorre un risarcimento per chi temerariamente è stato tratto in giudizio”.
“Al diritto di querelare deve corrispondere sempre un diritto al risarcimento per chi ha ragione, non solo a favore di chi agisce, se lo fa fondatamente. Altrimenti la stampa libera perde anche quando ha ragione e perde la democrazia“ – ha sostenuto il presidente dell’Ordine dei Giornalisti – “Per il resto, difendere il buon nome è un diritto e soltanto un giudice può dire chi abbia ragione, ci mancherebbe che esprimessi valutazioni su fatti che non conosco se non per aver letto quel che le due parti sostengono”.
Dal canto suo, Giulio Gambino, direttore della testata giornalistica Tpi.it, associata USPI, che è tra le testate querelate, ha ripreso: “Stiamo valutando la possibilità di agire legalmente nei confronti di Renzi, perché riteniamo inaccettabile questa azione volta ad intimidire la libertà di stampa. siamo dunque alla valutazione di tutti gli strumenti legali e giuridici previsti dalla normativa europea che ci permettano di rispondere a querele temerarie come questa”.
Anche perché, ha sottolineato Gambino: “Le cause relative alle querele temerarie sono cause civili che durano anni, a volte decenni, prevedono delle spese molto ingenti e fanno perdere un sacco di soldi. Noi però stiamo resistendo e resistiamo. Abbiamo avuto tantissimi attestati di stima, di fiducia, inviti ad andare avanti”.
“Basti pensare che sul nostro sito – ha rivelato il direttore di Tpi – si possono fare delle donazioni, e in questi giorni abbiamo avuto un picco, che testimonia la vicinanza e la solidarietà”.
Sul tema delle querele temerarie, Gambino ha concluso: “Io non credo che in Italia non ci sia la libertà di stampa. Penso però che esista una tendenza a flirtare con certi conflitti di interessi. Questo è molto grave”.
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