La manovra di bilancio che sta per approdare in Parlamento, annuncia il Sindacato dei giornalisti Rai, rende definitiva la sottrazione alla Rai della metà del cosiddetto extra-gettito.
L’allarme è stato lanciato dall’Esecutivo Usigrai (Unione Sindacale Giornalisti RAI) con un post sul profilo facebook del sindacato:
«I governi passano, mutano, – si legge nella nota – ma le vecchie cattive abitudini restano: altro che “cambiamento! Tutti uguali nei confronti della Rai: poltrone da occupare e fondi da tagliare».
«E allora facciamo chiarezza: – precisa il post – quello che in maniera volutamente ingannevole il governo Renzi ha definito “extra-gettito”, in realtà è recupero di evasione, ovvero soldi che spettavano da sempre alla Rai. Il 50% – quasi 100 milioni – è stato sottratto alla Rai per 3 anni, ma l’impegno era di farlo tornare al Servizio Pubblico dal 2019. Ora il governo Lega-M5S continua con questa distrazione di fondi.
Un danno rilevante per la Rai, tenuto conto del blocco a 90 euro del canone e dell’aumento dei costi derivanti dagli obblighi imposti attraverso il Contratto di Servizio».
L’Usigrai chiude, infine, con una domanda all’attuale esecutivo: «Il governo Renzi usò quei soldi per finanziare il Fondo per il pluralismo. Visto che l’attuale governo ne ha annunciato la soppressione, per cosa useranno quei soldi? ».
(Foto in alto:, il “Cavallo morente”, nel giardino davanti alla sede della Direzione Generale RAI di viale Mazzini a Roma. Opera di Francesco Messina – 1964, da www.facebook.com/SindacatoGiornalistiRAI)