È quasi tempo di elezioni negli USA e i cittadini americani non sembrano molto fiduciosi nell’accuratezza dei media.
Secondo un ricerca della Schar School of Policy and Government della George Mason University, in collaborazione con il Washington Post, 7 persone su 10 nei sei stati chiave USA non hanno fiducia nei media, in come riportano le notizie politiche e nella copertura mediatica.
Solo 3 persone su 10 si sentono ottimiste verso il racconto politico che i giornali, le tv e le radio vogliono trasmettere.
Nel primo dibattito Biden-Trump avvenuto il 27 giugno scorso, solo 47,9 milioni di americani hanno seguito il confronto, disattendendo le previsioni che annunciavano 73 milioni di telespettatori.
Il sondaggio riporta una sfiducia più pronunciata nella destra, con il 13% di ottimisti contro il restante 87%; ma anche nei gruppi che propendono per la rielezione di Joe Biden c’è molta più sfiducia che fiducia (i risultati mostrano un rapporto di 2 a 1).
Ma la sfiducia non dipende solo dal sentimento di immobilità politica, ma anche e soprattutto dai fenomeni del deepfake, delle fake news e dalla disinformazione derivante da siti non supervisionati.
Già nel 2022, il Reuters Institute Digital News Report aveva messo a confronto il consenso dei due candidati a seconda del livello di informazione della popolazione americana.
Il dato mostra non solo una prospettiva del panorama politico americano ma anche il livello di interesse verso il giornalismo, in ogni suo canale. La stampa tradizionale ha la peggio e, come si poteva prevedere, i social invece crescono nella diffusione di informazioni (anche se gli stessi fruitori non sono sicuri della loro attendibilità nella maggior parte dei casi).
Nel Digital News Report 2024, Reuters conferma questa tendenza: continua il calo del cartaceo, mentre cresce il digitale e i social. TikTok spicca per la sua crescita, anche se la percentuale di approvazione sull’affidabilità è al 44%, superato dalla ricerca Google, che si attesta al 60%.
Sempre Reuters, nel 2022, aveva messo a confronto la news avoidance in diversi Paesi del mondo, mostrando un trend purtroppo preoccupante.
Non a caso, per le elezioni indette per lo scorso giugno, l’Ue aveva rafforzato le misure per contrastare la disinformazione e le fake news, maggiori cause di sfiducia nell’informazione e nei media da parte dei cittadini.
Ma non solo. L’approvazione dell’European Media Freedom Act (EMFA), nel dicembre 2023, è solo uno dei tanti strumenti messi in atto dall’Ue per garantire la pluralità dei media e la loro indipendenza da ingerenze politiche e economiche.
Articolo di T.S.
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