Ue e regolamentazione tlc: “fair share” per un mercato equo

L’Unione europea sta rimodulando le norme che regolano le tlc (le multinazionali di tecnologia e telecomunicazione). Si sta lavorando su un approccio più stringente, in particolare su un pagamento da parte delle compagnie di un “fair share”, un contributo in denaro ritenuto “equo”.

Il 21 febbraio scorso il nuovo progetto normativo è stato presentato ufficialmente presso la Commissione europea. Scopo di queste misure future è assicurare un mercato tecnologico più equo e competitivo, permettendo nel contempo alle compagnie di tlc di accumulare abbastanza capitale da innovare ambiti come il 5G. 

I piani dell’Ue per la tecnologia 

Secondo quanto riportato nella bozza del documento, le attuali norme sulle telecomunicazioni sono giudicate insufficienti e necessitano di un aggiornamento. 

Non è la prima volta che Bruxelles si muove in una direzione più rigida nei confronti delle telecomunicazioni. Già nel 2016, l’Ue era dovuta intervenire per vietare che la multinazionale CK Hutchinson acquistasse la compagnia Telefónica Europe. Tutto allo scopo di mantenere un mercato libero e non vincolante. 

Ma ora la sfida è diversa: trovare un difficile equilibrio per assicurare una libertà di mercato equa senza limitare del tutto la possibilità di formare conglomerati di grandi dimensioni, necessari per gli investimenti e gli avanzamenti a livello tecnologico

Nella bozza del documento che verrà presentato alla Commissione Ue è infatti scritto che “la frammentazione del mercato potrebbe incidere sulla capacità degli operatori di raggiungere la dimensione necessaria per investire nelle reti del futuro, in particolare in vista dei servizi transfrontalieri”.

M.F.Z.