Spariti giornali e riviste da Santo Pietro Belvedere

Danno notevole per gli abitanti del luogo: il distributore locale, senza un supplemento per il trasporto, si è rifiutato di effettuare la consegna dei prodotti editoriali.

Santo Pietro Belvedere

Santo Pietro Belvedere (1600 abitanti circa) è una piccola ma dignitosissima frazione del comune italiano di Capannoli, nella provincia di Pisa, in Toscana. Oltre ad affrontare tutti i problemi connessi ai piccoli borghi, ora ne ha uno in più.

L’edicola “Sogno Matto”

L’unica edicola “Sogno Matto” in loco, gestita da  Bernardetta e Azzurra, è rimasta senza giornali. 

Il distributore locale pretende una somma aggiuntiva per il trasporto

Senza un somma aggiuntiva per il trasporto, il distributore locale si rifiuta di fare la consegna nella piccola frazione del comune di Capannoli.

L’edicola pagava 150 euro al mese per la consegna dei giornali a Santo Pietro Belvedere, ma ora non è più disposta a subire tale balzello.

Balzello non inserito nell’Accordo nazionale di distribuzione dei giornali e riviste, che non prevede oneri aggiuntivi per le rivendite per il trasporto dei giornali.

L’intervento del sindaco

Il sindaco Arianna Cecchini, sulla della vicenda, dichiara: “La cosa grave è che non viene garantito il diritto all’informazione in un paese di 1600 abitanti. Ovviamente cercheremo di capire dal punto di vista giuridico come stanno le cose. Però è grave che da un giorno all’altro non ci siano più i giornali”.

La sindaca prosegue: “Il diritto all’informazione è un diritto di ogni cittadino. Non si può privare un paese di oltre 1600 abitanti dei quotidiani e delle riviste. Proprio in un momento storico in cui si vogliono tutelare i borghi minori e si incentiva l’apertura di nuove attività commerciali e artigianali, esclusivamente a favore di scelte imprenditoriali”.

Il cartello esposto dalla edicola

Il commento di Cesare Magnani, Vicepresidente Snag

Interpellatoda VTrend.it (testata locale online), Cesare Magnani, Vicepresidente Snag Nazionale e Presidente Snag Firenze, è intervenuto sulla vicenda. 

E’ importante sottolineare che la questione è regolamentata per legge. – riferisce MagnaniI giornali sono di proprietà dell’editore fino al momento che il cliente li acquista. L’editore fissa il prezzo di copertina e poi ci sono i distributori nazionali ed i distributori locali che provvedono a portarli in edicola in cambio di una percentuale sul prezzo di copertina”.

Nessuno è autorizzato a rifiutarsi di servire una rivendita e nessuno può permettersi di chiedere dei soldi in più per distribuire il prodotto editoriale. Perché è scritto nell’articolo 64-bis della legge 96/2017 che ha modificato e integrato l’art.5 del D.Lgs. nr. 170/01 che regolamenta la stampa quotidiana e periodica, spiega Magnani.

La fornitura deve essere reintegrata all’edicola senza costi accessori

E il sindacalista cita anche la legge di riferimento del 2017:

“All’articolo 5, comma 1, del decreto legislativo 24 aprile 2001, n. 170, dopo la d-quinquies sono aggiunte le seguenti: 

«d-sexies) le imprese di distribuzione territoriale dei prodotti editoriali garantiscono a tutti i rivenditori l’accesso alle forniture a parità di condizioni economiche e commerciali. La fornitura non può essere condizionata a servizi, costi o prestazioni aggiuntive a carico del rivenditore“.

Entrata e interno dell’edicola

Un post su Facebook

Il “Sogno Matto” con un post su Facebook annuncia: “La nostra ‘piccola’ lotta andrà avanti. Sappiamo che di solito il grande prevale sul piccolo e forse perderemo, ma potremmo dire di non esserci abbassati a questa ingiustizia! Ci scusiamo con i nostri clienti e comunque il nostro punto vendita rimarrà aperto!”.

(Foto in alto: l’ edicola “Sogno Matto” – Le foto sono tratte www.facebook.com/sognomatto)