E’ morto lunedì 20 luglio. Militante anarchico fin dall’età di 17 anni, giornalista e conferenziere. Si è occupato anche di storia pubblicando due libri sugli anarchici Errico Malatesta e Alfonso Failla. Ha curato alcuni dossier, in particolare sul suo amico Fabrizio De Andrè promuovendo numerose iniziative dedicate al cantautore dopo la sua morte.
Paolo Finzi se ne è andato come aveva sempre detto agli amici: deciderò io come andarmene. La sua vita si è fermata un lunedì sera di un caldo luglio, alla stazione di Forlì. Lui e la carrozza di un treno, destino inverso da quello di una conosciutissima canzone di Francesco Guccini.
La redazione di “A-Rivista Anarchica” (rivista da lui fondata nel 1971, e da lui diretta in tutti questi anni) lo ricorda così:
«Se ne va un pezzo della nostra storia e dei nostri cuori.
Maestro di anarchia e di etica, di dialogo e confronto. Uomo brillante, intelligente, sensibile e gentile. Ci ha insegnato il dubbio e la riflessione, l’ascolto e il rispetto profondo e sincero.
Continueremo a navigare in direzione ostinata e contraria, portando avanti un progetto che era la sua casa e la sua vita, nel solco del suo impegno e dei suoi ideali di libertà e giustizia.
Faremo tesoro dei suoi insegnamenti. Sarà con noi per sempre».
Finzi presentava così la sua creatura: «Una rivista anarchica, ma non per sole anarchiche/anarchici. Una rivista aperta, con rubriche, dibattiti, lettere. Ecologia, pedagogia libertaria, antimilitarismo, femminismo e anarco-femminismo, sport, autogestione, storia, molti dibattiti (su veganismo, violenza, colonialismo, scienza, ecc.), ma anche disabilità, comuni, tante recensioni, rubriche di musica, carcere, reportage fotografici, antropologia, ecc. E poi lettere, tavole, vignette».
“A” è una rivista autogestita, che esce nove volte l’anno distribuita principalmente in Italia (e in Svizzera italiana) in numerose librerie, qualche edicola, qualche centro sociale. Se ne stampano attualmente circa 4.500 copie, spedite anche in decine di Paesi stranieri e in una trentina di librerie all’estero.
Finzi, classe 1951, in collaborazione con l’Anpi ha condotto ricerche storiche sul ruolo degli anarchici nella Resistenza.
Intimo amico di Fabrizio De Andrè e della moglie Dori Ghezzi, nel 2000 ha curato il dossier “Signora Libertà, signorina Anarchia”.
Nel 2004 ha prodotto il cd “Mille papaveri rossi”, raccolta di una quarantina di cover realizzata da Marco Pandin, storico collaboratore di “A”.
Nel 2006, dedicato a De Andrè e al suo impegno specifico in favore dei Rom e dei Sinti, ha prodotto il dvd “A forza di essere vento. Lo sterminio nazista degli Zingari”.
Alla famiglia, alla redazione e ai suoi compagni di vita vada il cordoglio dell’USPI.
(Foto in alto: Paolo Finzi, da Biblioteca Libertaria Armando Borghi)
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