Report Digital 2022: più utenti online e cresce la spesa pubblicitaria

Sempre più persone online, che spendono il loro tempo a informarsi o intrattenersi.  I dati di questa crescita vengono riportati nel Digital 2022 Global Overview Report di We Are social.

Nel dettaglio, le crescite più significative, addirittura più importanti dei livelli pre-pandemici, sono la crescita a doppia cifra degli utenti social e l’aumento nei costi dell’adv sui social.

Crescono utenti internet e social

I dati del 2021 parlano di oltre 2 persone su 3 (67,1%) che utilizzano un telefono cellulare, una crescita del 1,8% rispetto all’anno scorso.

Invece, poco meno di 2 persone su 3, invece, sono quelle che accedono ad internet, ovvero 62,5%, 4,95 miliardi di persone.

Mentre sono 4,62 miliardi le persone che utilizzano le piattaforme social, circa il 58,4% della popolazione mondiale, in crescita di oltre il 10% rispetto all’anno scorso. Ma negli ultimi 10 anni gli utenti dei social sono più che triplicati, passando da 1,48 miliardi nel 2012 a 4,62 miliardi a gennaio 2022, una media annuale del 12%.

Sostenuta è anche la crescita negli ultimi 12 mesi, di poco sopra il 10%, più alta delle ultime 2 rilevazioni pre-pandemia.

Il tempo speso online

Il primo boom nella crescita del tempo speso online si era verificato durante il primo lockdown. Ma il dato ha continuato a crescere nonostante le riaperture. In particolare, siamo poco sotto le 7 ore giornaliere (6:58h, 4 minuti in più rispetto all’anno scorso).

Cresce anche il tempo speso sulle piattaforme social: + 1,4% anno su anno, ovvero 2 ore e 27 minuti al giorno, 35% del tempo totale passato online.

Conseguenza: sale la spesa pubblicitaria

Nel 2021 il dato si aggira intorno ai 150 miliardi di dollari, vale a dire circa un terzo del media spend digitale globale.

Ma la crescita riguarda anche quelli che sono i costi associati al raggiungimento delle audience desiderate.

Inoltre, 4 persone su 10 dichiarano di visitare le piattaforme social con il chiaro intento di cercare brand e prodotti che hanno intenzione di acquistare. La cifra sale al 50% della popolazione se isoliamo la fascia d’età 16-24.