L’Ue è preoccupata per gli ultimi sviluppi che riguardano la legge sui media votata dal Parlamento polacco.
La Commissione “si attende che le politiche e la legislazione degli Stati membri non abbiano alcun impatto negativo sull’impegno ad avere un settore dei media libero e diversificato. La Commissione ha espresso preoccupazioni sulla libertà dei media in Polonia e più specificamente su questa legge e sul caso di Tvn24 nel suo rapporto sullo Stato di diritto”, fanno sapere da Bruxelles.
Il caso
I parlamentari polacchi hanno approvato una legge che sancisce il dovere delle autorità di “ripolonizzare” i media proteggendoli, aggiunge il testo, dalle proprietà straniere e in primo luogo dagli investitori di Paesi esterni all’Unione europea.
Il caso, nello specifico, riguarda la rete di notizie televisiva indipendente e autorevole Tvn 24, di cui il gruppo americano Discovery verrebbe costretto a cedere la proprietà.
La legge potrebbe essere bloccata solo dal capo dello Stato, Andrzej Duda, di cui si è finora detto che sia contrario alla misura per non guastare i rapporti con Washington e gli altri alleati.
Le proteste
A Varsavia sono già scesi in piazza nei giorni scorsi per chiedere al Capo dello Stato di bloccare la legge e la Commissaria europea responsabile per la libertà d’informazione Verá Jourová ha affermato che non appena la legge entrerà in vigore la Commissione europea e gli altri organi dell’Unione europea “non esiteranno a entrare in azione”.
Quanto a Duda, egli non si sbilancia. Al momento si è limitato a dichiarare ai media che “esamina il testo e prenderà la sua decisione”.
Inoltre, per l’esecutivo Ue “la legge potrebbe comportare il cambiamento forzato della proprietà di media in Polonia e pone gravi rischi per la libertà di stampa e il pluralismo in Polonia. Potrebbe limitarla, in un panorama dei media che già soffre per una crescente politicizzazione. Il progetto di legge non è ancora legge: continueremo a seguire gli eventi con attenzione”.
