PMI e transizione digitale: +82,6% in investimenti tech entro 2026

Dal Rapporto Mediobanca-Istituto Tagliacarne, intitolato “La competitività delle medie imprese tra percezione dei rischi e strategie di innovazione”, emerge una crescita degli investimenti tecnologici da parte delle PMI per la riuscita della transizione digitale. 

Infatti, i primi dati attestano che l’82,6% delle imprese ha investito in tecnologie 4.0 nel triennio appena concluso e continuerà nel prossimo. 

Entro il 2026, quindi, la maggior parte delle imprese italiane saranno attrezzate con impianti tecnologicamente avanzati e aggiornati (77,7%) e progetteranno l’installazione di nuovi software e database (51,3%). Ne conseguirà un miglioramento del prodotto e del processo lavorativo (69,6%).

Tecnologie e IA: c’è ancora strada da percorrere

Nonostante il XIII Report di Mediobanca-Istituto Tagliacarne mostra una trasformazione dinamica e graduale delle piccole e medie imprese italiane, gli ostacoli e i rallentamenti sono altrettanto evidenti. 

La prima difficoltà è rappresentata dalla mancanza di personale competente in ambito tecnologico e digitale. Il 42,7% delle aziende lamenta la scarsità di figure esperte.

Altra problematica è la carenza di imprese che investono e usano l’Intelligenza Artificiale (IA). Per quanto sia diffusa nelle grandi aziende, solo il 5,8% delle PMI utilizzano l’IA. Un dato confortante, tuttavia, è nelle stime future: il 37,9% delle aziende programma di investire e adoperare l’IA nel prossimo triennio, entro il 2026. 

Rivoluzione del presente per lo sviluppo del futuro

Le PMI che in Italia stanno investendo ricoprono il 16% del fatturato dell’industria italiana: rispetto al periodo pre-Covid si attesta un boom dei loro fatturati in virtù anche dei miglioramenti tecnologici apportati. 

L’amministratore delegato di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, ha pensato infatti di supportare la transizione digitale con 2 miliardi a disposizione per le imprese “che vogliono posizionarsi nello scenario nazionale e internazionale”.

Il plafond di 2 miliardi è a disposizione dunque per tutte le imprese italiane che vorranno investire nella transizione 5.0 (digitale e energetica) nel periodo compreso tra 1 gennaio 2024 e 31 dicembre 2025

“Investire a sostegno nella transizione digitale ed ecologica, anche col supporto delle misure europee del PNRR, consentirà alle aziende, in particolare a quelle di minori dimensioni, di evolversi e posizionarsi adeguatamente nello scenario competitivo interno e soprattutto internazionale”.

Articolo di T.S.