È giunta oggi negli uffici della Segreteria Generale USPI, una lettera destinata “all’attenzione di FNSI e USPI”. Oggetto: “Contratto USPI, serve una proroga. Disdetta FNSI blocca assunzioni, rinnovo dei contratti a termine e mette a rischio posti di lavoro”. La lettera, contenente quindi una chiara richiesta, è stata scritta dai giornalisti di Citynews (gruppo editoriale con 50 testate locali sparse sul territorio nazionale) e conta un numero molto alto di firmatari.
Il contratto collettivo USPI-FNSI per la regolamentazione dei rapporti di lavoro di natura giornalistica nelle testate periodiche di informazione a diffusione locale, nelle testate a diffusione nazionale no profit, nelle testate online prevalentemente locali, è stato sottoscritto il 24 maggio 2018 ed è entrato in vigore il 1° giugno 2018.
Il 24 ottobre 2019, la Giunta Esecutiva della FNSI ha votato la disdetta del contratto firmato appena 14 mesi prima, a 7 mesi dalla scadenza (nonostante il contratto prevedesse un preavviso di 4 mesi).
Da luglio sono riprese le trattative tra USPI e FNSI per ridiscutere i termini del contratto (in particolare per ridefinire l’ambito di applicazione del Contratto USPI-FNSI -Art.1-), con l’intenzione quindi di rendere più chiare le norme d’accesso, ma soprattutto per creare il giusto strumento per ogni editore.
Le due parti hanno espresso la volontà di rimettersi a lavoro per rinnovare questo strumento fondamentale per editori e giornalisti, ma è necessario trovare un accordo al più presto o quantomeno prorogare il contratto considerando la situazione dell’intero settore, pesantemente aggravata dalla crisi dovuta al Covid-19.
Riportiamo il testo integrale della lettera scritta dai giornalisti di Citynews:
“L’appello di 160 giornalisti di Citynews: “Professionisti del web non vengano abbandonati”
ROMA – La disdetta del contratto Uspi da parte della Fnsi e la circolare Inpgi n.8 del 10 agosto scorso mettono a serio rischio il futuro e la tenuta occupazionale delle testate del gruppo Citynews, così come di altre aziende editoriali online: Fanpage, Netweek, Open, Tpi, More News. Dallo scorso 1° giugno, data in cui l’Uspi non è più in vigore, gli editori non possono più rinnovare i contratti a termine né procedere alle assunzioni già programmate. Relativamente a Citynews stiamo parlando di una ventina di nuove assunzioni in media all’anno. Una situazione che, alla luce della circolare Inpgi, sta provocando il caos anche tra gli assunti.
Di fronte a questa situazione a dir poco preoccupante, figlia di decisioni a nostro avviso senza precedenti, la Fnsi (il sindacato unitario dei giornalisti) ha l’obbligo di dare risposte ai tanti giornalisti che temono per il proprio posto di lavoro e a quelli che, attraverso il contratto Uspi, potevano essere stabilizzati. Ecco perché riteniamo indispensabile che la Fnsi si adoperi per una seria trattativa finalizzata al rinnovo o quanto meno ad una proroga del contratto Uspi. Consideriamo tardivo e insufficiente l’ultimo incontro che si è tenuto con Uspi, sia perché non ha “partorito” nessuna proroga sia perché non è stato centrato sulle reali esigenze del settore e dei colleghi precari in attesa di una legittima assunzione.
L’incomprensibile posizione assunta dalla Fnsi ci induce a rompere il silenzio ed a rivendicare il diritto di poter svolgere il nostro lavoro con una prospettiva che non sia quella di essere condannati a stare in un limbo. Questo contratto – che sicuramente è perfettibile – in poco tempo ha permesso a tanti giornalisti che lavorano nell’online di uscire fuori dal precariato. Secondo i dati forniti dall’Uspi sono oltre 500 in tutta Italia i rapporti di lavoro formalizzati, a fronte di una vera e propria emorragia di contratti Fieg-Fnsi: -1.000 all’anno.
In un panorama di profonda crisi del mondo editoriale e anche dell’Inpgi, aggravata dagli effetti negativi del Coronavirus, appare quindi assurdo e inconcepibile provocare un’ulteriore ecatombe di posti di lavoro e negare a numerosi precari la possibilità di essere stabilizzati. Giornalisti che sul web fanno un lavoro straordinario e che non possono essere abbandonati. Ecco perché, registrata la disponibilità e la volontà degli editori delle testate online menzionate a migliorare il contratto Uspi (sia nella parte economica sia in quella giuridica), chiediamo ufficialmente che i vertici della Fnsi ricevano una delegazione composta dai giornalisti firmatari di questo appello: oltre 160. Oltre che deformazione professionale, è nostro diritto comprendere il perché delle scelte fatte dal sindacato.
Ne va del nostro futuro e di quello di tanti giornali che, in assenza di un contratto di riferimento per l’online, non saranno più nelle condizioni di fare investimenti o, peggio ancora, potrebbero essere costretti a chiudere. Il tempo stringe, ognuno si assuma le proprie responsabilità: prima che sia troppo tardi, il sindacato – quello che dovrebbe essere il nostro sindacato – convochi un incontro finalizzato a tracciare la strada per un nuovo contratto Uspi e nelle more proroghi quello esistente. Da parte nostra auspichiamo una convocazione della Fnsi affinché si possa ribadire l’importanza prima di una proroga e poi di una trattativa seria, con tutte le parti presenti, finalizzata a migliorare la retribuzione e incrementare i diritti del contratto Uspi.
I giornalisti di Citynews”
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