La svolta di Facebook: “Future is private”, meno social più privacy

«Il futuro è privato», Mark Zuckerberg – fondatore e Ceo dell’azienda di Menlo Park – ha deciso di lanciare una inversione di tendenza ancora non ben chiara nei contenuti che si appresta però a modificare forse per sempre la natura stessa di FB.

La conferenza annuale degli sviluppatori di Facebook, convocata a San José in California il 1° maggio scorso, ha riservato una novità che ha stupito gli stessi partecipanti.

Nel suo intervento di apertura, il fondatore del social network ha posto l’accento sulla necessità di costruire ora una piattaforma ‘social’ più incentrata sulla privacy: «Nei prossimi cinque anni, forse anche nei prossimi 10 anni,  – ha detto – costruiremo piattaforme private con la ricchezza che le piattaforme pubbliche hanno avuto fino ad oggi».

«So che non abbiamo la migliore reputazione sulla privacy, – ha ribadito Zuckerbergma abbiamo iniziato un nuovo capitolo. E sono fiducioso perché abbiamo dimostrato di saper dare agli utenti i prodotti che vogliono».

Quindi, la promessa di maggiore attenzione ai gruppi e ai messaggi privati, sia su Facebook sia su Instagram, WhatsApp e Messenger, che complessivamente vengono utilizzate da oltre 2,7 miliardi di persone nel mondo.

«Tutte le piattaforme saranno focalizzate sulla privacy, affinché i social non siano solo piazza ma anche salotto digitale», ha spiegato ancora il n.1 di Facebook.

Secondo quanto riassunto nella sua relazione, saranno 6 i nuovi “principi” che dovrebbero caratterizzare l’immediato futuro del social più famoso al mondo: crittografia, interazioni private, riduzione del tempo in cui la società conserva i dati, sicurezza, interoperabilità (ovvero un maggiore “dialogo” tra le app del gruppo), sicurezza dei dati.

Inoltre Zuckerberg ha annunciato un ‘restyling’ di Facebook:  l’iconica barra blu sarà infatti sostituita da una cornice bianca lucida. Il blu resterà solo nella  storica ‘F’.

(Foto in alto: Mark Zuckerberg  – da wikipedia.com, autore Anthony Quintano, licenza CC BY 2.0)