INPGI1: grave gestione finanziaria relativa all’esercizio 2019, interviene la Corte dei Conti

Determinazione del 30 novembre n.129 della Sezione del Controllo sugli Enti.

Intanto, in Parlamento, con la Legge di Bilancio 2022, passa la norma che determina il passaggio dell’INPGI1 all’INPS con decorrenza 1° luglio 2022.

Determinazione del 30 novembre, n.129

Nell’adunanza del 30 novembre 2021, La Corte dei Conti, con la Determinazione n.129/21 comunica alle Presidenze delle due Camere del Parlamento – insieme con il bilancio dell’esercizio 2019 dell’INPGI – l’unita relazione con la quale riferisce in merito al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria del predetto Ente per l’anno 2019.

Eccone una breve sintesi:

Aspetti generali

L’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani “Giovanni Amendola” – INPGI  è una fondazione con personalità giuridica di diritto privato

Tra le Casse privatizzate, l’INPGI è l’unica ad essere sostitutiva dell’Assicurazione generale obbligatoria per i lavoratori dipendenti del settore privato.

L’attività istituzionale prevede due gestioni distinte, l’una denominata “Gestione sostituiva” dell’assicurazione generale obbligatoria (INPGI1), alla quale sono iscritti i giornalisti professionisti e praticanti, nonché i pubblicisti con rapporto di lavoro subordinato e iscritti all’Albo. E l’altra “Gestione separata” (INPGI2), alla quale sono iscritti i giornalisti che esercitano autonoma attività professionale giornalistica, comunque non subordinata.

La Gestione sostitutiva (INPGI1)

Come evidenziato nelle precedenti relazioni, per gli iscritti all’INPGI il sistema contributivo per la determinazione del trattamento pensionistico è stato introdotto solo in relazione alle contribuzioni maturate successivamente al 1° gennaio 2017. Anche per questa ragione, la “Gestione sostitutiva” presenta, da tempo, problemi di sostenibilità finanziaria sempre più gravi, tenuto conto delle proiezioni risultanti dal bilancio tecnico attuariale, approvato dall’Ente in data 28 marzo 2019, che richiedono interventi difficilmente procrastinabili.

La Gestione separata (INPGI2)

La Gestione separata non presenta problemi di sostenibilità, anche in relazione alle peculiarità che la caratterizzano.

Il calcolo retributivo e contributivo delle pensioni

A seguito di interventi modificativi, è stata cambiata la normativa sul calcolo della pensione, con l’introduzione, a partire dal 1° gennaio 2017, del sistema contributivo per tutti i giornalisti, iscritti alla Gestione sostitutiva o principale. Per le contribuzioni acquisite fino al 31 dicembre 2016 è previsto che continui ad applicarsi il sistema di calcolo retributivo. Per i giornalisti il cui trattamento è determinato con il sistema misto (parte retributivo e parte contributivo): la quota di pensione calcolata con il sistema contributivo non potrà comunque essere superiore a quella che sarebbe spettata mantenendo il sistema retributivo, con applicazione dell’aliquota di rendimento del 2 per cento.

Le misure ritenute inadeguate

In linea generale, i Ministeri vigilanti hanno ritenuto, anche sulla base delle proiezioni attuariali disponibili, inadeguate e insufficienti le modifiche apportate dall’Ente nell’ambito previdenziale. Tenuto conto in particolare dei requisiti più stringenti in vigore nel sistema pubblico per l’accesso ai trattamenti pensionistici e per le relative modalità di calcolo. Conseguentemente sono stati reiterati numerosi richiami diretti a valutare l’opportunità di armonizzare l’ordinamento dell’INPGI al sistema generale.

In questo senso, in sede legislativa sono state avviate iniziative finalizzate a fare fronte alla criticità della gestione previdenziale, aggravata dalla perdurante crisi del settore editoriale e dalla progressiva riduzione degli iscritti attivi.

L’esercizio 2019: disavanzo di 198,55 milioni

A questo punto può aggiungersi che, anche in relazione all’esercizio 2019 si è riscontrato un disavanzo della gestione previdenziale che si attesta a 198,55 milioni.

Rapporto lavoratori e pensionati

Nel 2019 gli iscritti attivi non titolari di pensione sono diminuiti a 14.727 unità, a fronte delle 15.592 unità del 2018, mentre il numero dei trattamenti pensionistici è aumentato dai 9.568 del 2018 ai 9.624 del 2019, cosicché il rapporto tra iscritti attivi e pensioni a fine 2019 è pari a 1,53, in diminuzione dall’1,63 registrato nel 2018.

Trend negativo da alcuni anni

Si tratta di un andamento negativo costante, considerato che nel 2014 il rapporto era pari a 1,99. Peraltro, anche nel 2019 è diminuito il numero dei nuovi trattamenti pensionistici che si è attestato a 373 unità, a fronte delle 503 del 2018.

Nel 2018 il saldo tra contributi obbligatori correnti e prestazioni correnti era risultato negativo per 186 milioni. Mentre il disavanzo della gestione previdenziale e assistenziale era risultato negativo per oltre 148 milioni.

Il Tavolo di confronto presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri

Nel febbraio 2020 è stato aperto, poi, un tavolo di confronto presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri al fine di individuare possibili soluzioni per garantire la sostenibilità futura della previdenza dei giornalisti, tra le quali l’allargamento della platea degli iscritti già previsto dal 2023.

A causa dell’emergenza sanitaria le successive riunioni del tavolo di confronto, già calendarizzate sono state sospese e conseguentemente, l’Istituto ha ottenuto una proroga finalizzata a dilazionare il ricorso al commissariamento per superare la crisi, inizialmente previsto fino al mese di giugno 2020, successivamente rinviato al 31 dicembre 2021 e, da ultimo, al 30 giugno 2022.

Il peso a bilancio degli Organi sociali

Gli organi dell’INPGI sono: il Presidente, il Consiglio generale, il Consiglio di amministrazione, il Comitato amministratore della Gestione separata e il Collegio sindacale.

Fanno parte del Consiglio generale il Presidente, eletto dal Consiglio di amministrazione fra i suoi componenti, cinquanta giornalisti in costanza di attività, dieci giornalisti pensionati, un giornalista designato dall’organizzazione sindacale a carattere nazionale più rappresentativa, due soggetti indicati dagli editori di giornali designati dall’organizzazione nazionale più rappresentativa, due esponenti dei giornalisti professionisti, dei pubblicisti e dei praticanti che svolgono attività autonoma di libera professione.

A partire da luglio 2016, sono stati aboliti i gettoni di presenza, fatta eccezione per la  partecipazione alle riunioni del Consiglio generale e delle Commissioni consultive da parte di componenti che risultino, al momento della riunione, collocati in cassa integrazione ovvero siano privi di un rapporto di lavoro dipendente o collocati in aspettativa non retribuita, oppure abbiano esaurito i permessi sindacali previsti dalla contrattazione collettiva di riferimento. In questi casi il gettone è pari a ottanta euro.

“Gli organi sociali – commenta la Corte dei Contisono composti da un numero elevato di soggetti che non appare funzionale ad assicurare l’efficacia dell’azione e, comunque, comporta costi elevati che incidono negativamente su una gestione che presenta, da molti anni, un andamento negativo, senza segni di inversione di tendenza”.

Le indennità di carica degli organi collegiali per il 2019 sono state oggetto di un aumento pari all’1,1% rispetto alle indennità previste nel 2018.

Nel 2019 i costi complessivi per gli organi sociali gravanti sulla Gestione sostitutiva si attestano, inclusi gli oneri previdenziali e assistenziali, a 1,123 milioni (1,094 nel 2018). Segnando un incremento pari al 2,65 per cento sul precedente esercizio.

Si evidenzia che, anche in considerazione della situazione finanziaria dell’Ente, i costi sostenuti per gli organi continuano ad essere elevati.

L’assetto organizzativo e il personale

Il costo complessivo per il personale si attesta, a fine 2019, a 16,79 milioni. Con un incremento del 2,88 per cento rispetto al precedente esercizio (nel quale era pari a 16,32 milioni).

L’importo include il costo degli 8 dirigenti e del Direttore generale, che ammonta a 2,19 milioni (inclusi oneri previdenziali e assistenziali). Per un costo medio del solo personale dirigente pari a 242.881 euro.

Al Direttore generale è corrisposta una retribuzione complessiva pari a 241.589 euro. Oltre ai compensi accessori (pari a 12.500 euro); i costi per missioni e trasferimenti (pari a 9.303 euro); gli oneri previdenziali e assistenziali (64.996 euro). E il trattamento di fine rapporto (19.688 euro).

Corte dei Conti – Sede centrale di Roma (Di Carlo Dani – licenza CC BY-SA 4.0)

La gestione immobiliare

Gli immobili di proprietà dell’INPGI, costituiti da fabbricati strumentali e d’investimento, a seguito delle operazioni di cessione al Fondo immobiliare INPGI non rappresentano più una parte significativa delle attività patrimoniali, come si evince dal bilancio dell’Ente.

La loro incidenza, infatti, è in progressiva diminuzione, attestandosi nel 2019 allo 0,3 per cento (0,4 nel 2018).Alla fine dell’esercizio è presente nel portafoglio immobiliare diretto dell’Istituto un solo immobile, del valore di bilancio di 5,179 milioni e del valore di mercato stimato di 7,680 milioni, come da perizia degli uffici interni preposti.

Il valore degli immobili, iscritto a bilancio al 31.12.2019, è pari a 5,18 milioni, in diminuzione rispetto al 2018 (-1,88 milioni), in quanto, nel corso dell’esercizio, sono stati apportati tre immobili al Fondo Immobiliare “INPGI – Giovanni Amendola” per un valore di mercato pari a circa 2,82 milioni.

I risultati finanziari dell’esercizio 2020

La necessità di interventi urgenti è dimostrata, ulteriormente, dai risultati finanziari dell’esercizio 2020 che hanno evidenziato un peggioramento significativo della situazione dell’Ente.

Infatti, si è registrato un aumento dei costi per le prestazioni previdenziali, che si sono attestati a 560,33, a fronte dei 555,82 milioni del 2019. L’aumento dei costi unito ad un ulteriore calo delle entrate contributive ha comportato un deciso peggioramento del risultato della gestione previdenziale e assistenziale. Passato dai -154,07 milioni, registrato nel 2019, ai – 188,40 milioni del 2020, con un decremento di 34,33 milioni.

Il disavanzo complessivo registrato nel 2020 ammonta a 242,16 milioni, in peggioramento per 70,80 milioni rispetto al 2019. Conseguentemente, anche il patrimonio netto nel 2020 diminuisce di ulteriori 242,16 milioni, passando da 1.402,68 milioni del 2019 a 1.160,52 milioni.

Le conclusioni della Corte dei Conti e la manovra di bilancio 2022

In considerazione della necessità di salvaguardare le prestazioni previdenziali dell’INPGi, l’articolo 29 del disegno di legge di bilancio per l’anno 2022 (ora convertito in legge) prevede il passaggio della gestione sostitutiva (INPGI1) nel fondo pensioni lavoratori dipendenti dell’INPS, a far data dal 1° luglio 2022. E stabilendo un regime di erogazione delle prestazioni mediante il pro-rata, con momento di cesura al passaggio nel nuovo regime.

È previsto, inoltre, che, progressivamente, l’erogazione delle varie prestazioni in favore dei giornalisti venga armonizzata con i criteri vigenti presso la gestione previdenziale generale.

È stabilito, inoltre, il trasferimento di 100 unità di personale INPGI all’INPS. E un meccanismo di partecipazione e di rappresentanza degli organi INPGI in un Comitato di integrazione e in alcuni organi di governo.