Promuovere il giornalismo professionale come pilastro del mondo globale dei media digitali – Sostenere la creazione di reti di alfabetizzazione mediatica per tutte le età – Migliorare le competenze dei professionisti della cultura.
Il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato, il 26 maggio scorso, mediante procedura scritta, tre serie di conclusioni nel settore della cultura e degli audiovisivi, invitando i singoli Paesi ad adottare varie misure, per promuovere il giornalismo professionale come pilastro del mondo globale dei media digitali, sostenere la creazione e lo sviluppo di reti di alfabetizzazione mediatica per tutte le età e migliorare le competenze dei professionisti in diversi settori della cultura e dell’informazione.
Le conclusioni riguardano -più dettagliatamente – la alfabetizzazione mediatica, la gestione dei rischi nel settore del patrimonio culturale, e la modifica del piano di lavoro per la cultura (2019-2022).
La ‘alfabetizzazione mediatica’
Le conclusioni sull’alfabetizzazione mediatica, in un mondo in continua evoluzione, riconoscono l’importanza dell’alfabetizzazione mediatica di fronte alla crescente esposizione dei cittadini a forti dosi di disinformazione, specialmente durante grandi crisi mondiali come la pandemia di Covid-19.
Gli Stati membri sono invitati ad adottare varie misure, come lo sviluppo di un approccio di apprendimento lungo tutto l’arco della vita in relazione all’alfabetizzazione mediatica per le persone di ogni età.
L’importanza cruciale del giornalismo di qualità e l’esigenza di individuare soluzioni più efficaci nella lotta contro la disinformazione, tutelando al tempo stesso la libertà di espressione, costituiscono alcuni degli aspetti importanti messi in luce nelle conclusioni.
Nello specifico, l’Unione europea invita a:
(29) lavorare sistematicamente per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’alfabetizzazione mediatica e sostenere lo sviluppo coerente delle politiche di alfabetizzazione mediatica e la loro attuazione;
(30) sostenere la creazione e lo sviluppo di reti di alfabetizzazione mediatica (nazionale, regionale, locale, tematica) al fine di riunire le parti interessate e consentire loro di cooperare e sviluppare progetti e iniziative di alfabetizzazione mediatica sostenibili ea lungo termine;
(31) sviluppare un approccio di apprendimento permanente all’alfabetizzazione mediatica per tutte le età e fornire sostegno in tale contesto a progetti pilota e di ricerca, al fine di creare o sviluppare e valutare nuove metodologie, azioni e contenuti adattati alle esigenze specifiche dei gruppi interessati;
(32) sostenere lo sviluppo e la condivisione di materiali di insegnamento e formazione per l’alfabetizzazione mediatica e lo sviluppo di un approccio sistematico per migliorare le competenze dei professionisti in diversi settori (ad esempio bibliotecari, personale museale, animatori giovanili, insegnanti, professionisti dell’alfabetizzazione mediatica, giornalisti), in modo da consentire loro di rafforzare il loro ruolo importante nello sviluppo dell’alfabetizzazione mediatica dei cittadini;
(33) incoraggiare le istituzioni culturali, le organizzazioni della società civile e le organizzazioni giornalistiche a integrare i programmi di apprendimento dell’alfabetizzazione mediatica permanente e a promuovere tutti i tipi di organizzazioni mediatiche, in particolare i media di servizio pubblico, a sviluppare e promuovere iniziative di alfabetizzazione mediatica e prendere parte alle iniziative di altre parti interessate e progetti;
(34) continuare a esplorare le possibilità di promozione e sostegno del giornalismo professionale come pilastro del mondo globale dei media digitali;
(35) migliorare i modelli di formazione esistenti e, se necessario, progettarne di nuovi, per lo sviluppo delle competenze digitali all’interno delle industrie culturali e creative europee al fine di promuovere l’uso efficace delle tecnologie innovative e tenere il passo con il progresso tecnologico.
La gestione dei rischi nel settore del patrimonio culturale
Le conclusioni sulla gestione dei rischi nel settore del patrimonio culturale ricordano l’importanza di proteggere il patrimonio culturale dai vari tipi di rischi che lo minacciano (pericoli naturali, cambiamenti climatici e catastrofi provocate dall’uomo) e riconoscono che le crisi come la pandemia di Covid-19 hanno un impatto negativo enorme sui settori culturali e creativi.
Gli Stati membri vengono invitati a individuare strumenti e approcci innovativi per riconoscere, prevenire e attenuare i rischi.
Le conclusioni richiamano inoltre l’attenzione sul fatto che, affinché si possa rispondere adeguatamente a tali rischi, nella prevenzione delle catastrofi e nella relativa preparazione si devono prevedere un intervento e una pianificazione a più livelli.
Il piano di lavoro per la cultura (2019-2022)
Le conclusioni che modificano il piano di lavoro per la cultura (2019-2022) ribadiscono che, nell’agenda strategica 2019-2024, la promozione dello sviluppo sostenibile è un’azione fondamentale per il futuro dell’Unione europea e modificano il piano per dare priorità alla cultura quale fattore trainante dello sviluppo sostenibile.