Il 2020 ha preteso cambiamenti e trasformazioni da ogni cittadino, professionista e settore. Ecco perché il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, dopo le molte problematiche riscontrate per la votazione per il rinnovo degli organi, ha approvato, con un largo confronto condotto in videoconferenza per rispettare le imposizioni antiassembramento dettate dal Covid-19, il “Regolamento sulle procedure elettorali con modalità mista telematica e in presenza per il rinnovo degli organi dell’Ordine dei Giornalisti”.
“Quando il Ministero avrà dato via libera al regolamento – afferma Carlo Verna, Presidente Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti – ci auguriamo che si allarghi la platea dei colleghi, molto ristretta negli ultimi tempi, che vorranno esprimere le proprie rappresentanze e che oggi erano frenati dalla distanza dai seggi fisici e dagli impegni lavorativi e personali”.
Quindi, il voto on line viene introdotto per l’elezione del Consiglio Nazionale e dei Consigli Regionali dei giornalisti pur mantenendo la modalità in presenza. “Solo in casi di manifesta impossibilità di attivare il seggio fisico si potrà adottare in forma esclusiva il voto telematico. Restano i seggi tradizionali ma s’introduce una piattaforma informatica e la costituzione di un Ufficio elettorale centrale con il compito di sovrintendere alle operazioni della votazione telematica. Lo spoglio dei voti in presenza resterà in capo ai Consigli Regionali cui continuerà a competere l’organizzazione dei seggi fisici”, si legge nella nota sul sito dell’OdG, che poi prosegue: “Un traguardo epocale che segna una svolta nella crescita digitale e nell’ammodernamento dell’Ordine. Una rivoluzione da tempo auspicata e resa improcrastinabile sia dall’evoluzione dei tempi che dalla necessità di rendere fattibile il rinnovo degli organi anche in caso di impedimento della presenza fisica nei seggi elettorali e di concedere pari opportunità ai 110 mila giornalisti italiani che vogliano esercitare il loro diritto al voto in modo libero e agile”.
Grazie al lavoro serrato della Commissione Giuridica, che per l’occasione ha operato in formula allargata alle rappresentanze dei Consigli Regionali e di tre consiglieri esperti della materia, la bozza del regolamento è arrivata in consiglio in tempo utile per essere discussa, approvata e inviata al Ministero di Grazia e Giustizia che ne aveva dato la possibilità attraverso il decreto Ristori.