Il CCNL USPI-FNSI, una ‘tappa storica’: agli editori uno strumento sostenibile, ai giornalisti dignità e tutele

Vetere (USPI): “Con questo contratto parifichiamo, dal punto di vista dei diritti, il giornale cartaceo a quello digitale”.

Resoconto del Convegno “Le nuove frontiere dell’informazione tra sfide e conquiste”, Cosenza 8 settembre 2018.

“Etica e deontologia della professione giornalistica”, “Lavoro, diritti e libertà di stampa”, “On line: rischi e opportunità”, “Qualità del lavoro giornalistico”, “Contratti di lavoro e lavoro autonomo”, “Il nuovo contratto USPI-FNSI”, i temi sul tappeto.

Particolare attenzione è stata rivolta alla nuova sfida messa in campo dalla Federazione Nazionale Stampa Italiana e dall’Unione Stampa Periodica Italiana grazie ad un contratto rivolto ad un ampio settore della categoria per il quale, finora, garanzie e tutele sono state soltanto un miraggio.
E la Calabria ha risposto con slancio alla prima tappa nazionale di presentazione di questo “neonato” patto per il lavoro giornalistico dedicato alla stampa periodica a diffusione locale e all’informazione on line, tenuta nel Salone degli Specchi dello storico palazzo della Provincia di Cosenza.

Presenti Carlo Parisi Segretario generale aggiunto della FNSI e Segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, Francesco Saverio Vetere Segretario generale USPI, Raffaele Lorusso Segretario generale della FNSI con Giancarlo Tartaglia, direttore FNSI, Giuseppe Gulletta vicepresidente vicario INPGI e Mimma Iorio direttore INPGI, Michele Albanese responsabile FNSI per la legalità e Giuseppe Soluri presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria, che ha fatto gli onori di casa.

Dopo l’intervento di Raffaella Salamina, Componente della Giunta Esecutiva SGC e consigliere generale dell’INPGI, che ha letto il saluto del presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci, e del sindaco Mario Occhiuto, ha aperto i lavori Carlo Parisi.

Carlo Parisi
«Una vera “festa” per l’informazione nazionale e regionale, perché meritevole di festa è ogni conquista di nuovi spazi per il rispetto delle regole, della trasparenza e della legalità. Questo rappresenta il nuovo contratto USPI-FNSI nel panorama della stampa periodica locale e dell’informazione online. – ha esordito Parisi – Ne andiamo orgogliosi, perché ampliare le tutele del lavoro giornalistico al settore dei periodici locali e al web significa dare dignità e rappresentanza a nuove figure dell’informazione che, per motivi storici, non sono rappresentate nel contratto FIEG-FNSI».

«Abbiamo preso atto – ha proseguito Parisi – di una rivoluzione che si è già consumata, con la nascita di nuove piattaforme e realtà editoriali per le quali era necessario costruire strumenti di tutela adeguati e moderni. Ed abbiamo agito in sinergia con il segretario dell’USPI e tutte le anime di FNSI, INPGI, CASAGIT e Fondo complementare. Il risultato è questo contratto, studiato e costruito per dare regole e farle rispettare».

Vetere (a sin.) e Lorusso

«Tale Contratto – ha precisato ancora Parisi – risponde alla necessità di bilanciare un sistema che, negli ultimi anni, si è spostato su nuove forme di informazione che hanno pari dignità rispetto a quelle tradizionali: stampa periodica locale e web in primis. Un modo per ribadire l’impegno di tutti noi per dare rappresentanza ai colleghi che lavorano in realtà nate dall’evoluzione del sistema-Informazione. Da qui passa la sfida per difendere la qualità dell’informazione e la libertà dei giornalisti, in uno sforzo che vede accanto alla Federazione gli editori, seri e non pirata, che intendano condividerla».

«Tuttavia, la condizione perché tutto questo si realizzi – ha concluso il segretario generale aggiunto della FNSI– resta sempre la medesima: opporre un ‘No’ netto al ‘lavoro-gratis’: l’ossimoro che da sempre è tra i principali nemici del sistema dell’informazione. Essere veri giornalisti significa prima di tutto non rinunciare mai alla propria dignità».

Giancarlo Tartaglia
Il direttore della FNSI si è soffermato sui contenuti più stringenti del CCNL USPI-FNSI. «Questo contratto è frutto di una torsione ideologica, – ha esordito – Il contratto giornalistico ha, infatti, una storia antica, che risale al 1911, ed oggi non siamo solo in un altro secolo: siamo in un altro mondo. In quella storia lontana ci sono cardini, come l’indennità fissa, che noi portiamo ancora con noi».

In primo piano Iorio e Tartaglia. Sullo sfondo Lorusso e Vetere

«Oggi viviamo una realtà mutata – ha riconosciuto Tartaglia – e, come fu quando venne siglato il contratto Aeranti-Corallo per l’emittenza radiotelevisiva locale, come sindacato ne abbiamo preso atto ed abbiamo adeguato le regole alla nuova realtà storica che viviamo».

«Già da un decennio – ha ricordato il direttore – insieme all’USPI discutevamo e lavoravamo per questo risultato. Un primo approccio portò all’accordo del 2010, per individuare le figure da contrattualizzare, nel reciproco interesse. Oggi da quell’accordo è nato questo contratto, un vero contratto collettivo con una Commissione Paritetica USPI-FNSI perché le norme previste (che sono fattispecie astratte) possano via via adeguarsi alla fattispecie concreta, in realtà editoriali che ad esempio si trovino al confine tra le competenze di FIEG e USPI».

Francesco Saverio Vetere
E’ nello spirito politico e sindacale del Contratto che si è inoltrato il Segretario generale USPI.

«Grazie a Carlo Parisi – ha esordito Vetere – per l’attenzione riservatami nell’organizzare qui il nostro primo convegno di presentazione del contratto FNSI-USPI. Una scelta che mi onora come calabrese e mi induce a ragionare su questo Contratto che rappresenta la risposta della nostra generazione alle problematiche dell’editoria. Io sono arrivato negli anni ’90 in questo settore. Era un mondo chiuso nel contratto unico FIEG-FNSI».

«Avevamo capito già molto tempo fa la necessità di regolamentare il nuovo sistema dell’informazione. – ha ricordato il Segretario USPI – Nel 2010 un primo accordo gettava le basi, ma tra non poche difficoltà, con editori che non volevano adeguarsi a questo nuovo mondo e non capivano la valenza innovativa della introduzione di nuove regole e diritti. Nel 2016 – ha continuato Vetere – abbiamo fatto l’aggiornamento di quell’accordo per le testate online. Ma non veniva recepito per il solo fatto di chiamarsi ‘Accordo’. E allora, dopo una accesa contrattazione siamo arrivati alla stipula di questo Contratto, che dà tutte le risposte necessarie per l’oggi e che continueremo ad affinare e perfezionare per il domani».

«Un contratto fondamentale – ha, concludendo, sottolineato Vetere – per tutto il settore non Fieg. Un contratto che l’USPI farà applicare alla lettera, non auspicando mai che questo vada a sostituire quello Fieg perché siamo per la pluralità dei contratti di settore. Con questo contratto parifichiamo, dal punto di vista dei diritti, il giornale cartaceo a quello digitale».

Giuseppe Gulletta
Sul tema della previdenza ha parlato il vicepresidente vicario INPGi: «Saluto con soddisfazione la firma di questo Contratto perché è un particolare settore dell’editoria che non faceva parte della nostra organizzazione. È dunque linfa vitale per l’INPGI, che da diversi anni vive la crisi dell’editoria. Ben venga questo contratto USPI dove all’art. 21 prevede l’iscrizione obbligatoria all’INPGi. L’istituto non vive un buon momento. Noi diamo previdenza e dobbiamo garantirla per legge ai giornalisti iscritti. Mancando l’ingresso dei contributi, le nostre casse si depauperano. Abbiamo stretto le alleanze giuste con FNSI, Casagit, Fondo di previdenza per salvare questo fondamentale istituto. Questo contratto è una ulteriore importante risposta».

Uno spaccato della Sala del Convegno

Mimma Iorio
Il direttore generale dell’INPGI, ha analizzato stato di salute dell’Istituto: «Questo contratto è quello che meglio spiega il lavoro che insieme stiamo facendo. L’ente è la casa comune dei giornalisti: nell’87 ci entrarono praticanti e cineoperatori, nel 2001 i pubblicisti, poi gli uffici stampa ed oggi coloro che operano nella stampa periodica e nell’on line, ovvero nel settore che rappresenta l’immagine reale del nostro Paese».

«Negli ultimi cinque anni – ha ribadito Iorio – la crisi dell’editoria ha scosso il sistema nelle posizioni dei contribuenti: negli ultimi cinque anni abbiamo perso il 15% della forza lavoro perché non ci sono contratti, mentre sono aumentate le spese in uscita, tra casse integrazione, disoccupazione e pensioni. Il problema è il mercato del lavoro e se questo non riparte resta al palo anche la previdenza. Si capisce allora bene la portata di questo contratto, che riconosce dignità contrattuale a figure che fino ad oggi non avevano nulla. La nota a verbale dell’art. 3, che individua le nuove figure del web, attua una rivoluzione fondamentale. Perché è sul web che oggi ci si informa, fatta salva la carta stampata che resta imprescindibile, ma di questa rivoluzione andava preso atto per tradurla in regole. Questo promette nuova linfa a un Istituto che tutela e sostiene tutti i giornalisti, compresi da oggi quelli del web, che avranno i medesimi trattamenti da parte dell’istituto».

Raffaele Lorusso
E’ toccato al Segretario generale della FNSI trarre le conclusioni del Convegno.
«Non è stato agevole – ha ricordato – arrivare a questo contratto, perché il nuovo fa paura. Ci sono stati dilemmi, come quello se i giornalisti dovessero essere, tutti, rappresentati da un unico contratto, quello FIEG-FNSI. Ma abbiamo riflettuto e abbiamo dovuto prendere atto che nella ‘rete’ c’era una quantità enorme di lavoro giornalistico non regolato e non censito. La sfida: disciplinarlo. Questo abbiamo fatto, nel mondo della piccola editoria periodica e del web. Un avanzamento di certo, che sarà definitivo quando riusciremo a far applicare tutto il contratto, allargando la base contributiva, coinvolgendo tutte le nuove figure del mondo dell’informazione».

«Questo contratto – ha concluso Lorusso – è garanzia di buona informazione contro le fake news, contro chi pensa di usare il web per saltare l’informazione vera fatta da professionisti, unico argine alla disinformazione e al caos. Noi siamo media, corpo intermedio che è presidio di verità quando ha regole e diritti. Pretenderemo il rispetto delle regole: no precarietà, no querele bavaglio, abolizione del carcere per i giornalisti. I contratti non sono altro che regole. E da qui ripartiamo con importanti battaglie. Già la prossima settimana a Strasburgo, dove la sfida è la tutela del copyright».

Questo resoconto è tratto dall’ articolo di Antonietta Catanese, pubblicato su Giornalistitalia.it (10/09/2018)