ROMA (ITALPRESS) – Lo sciopero proclamato dall’Associazione italiana calciatori per la prima giornata del campionato di Serie C è “un errore micidiale. La sensazione è che manchi la consapevolezza della situazione attuale, visto che si indice uno sciopero su temi che possono portare al crac del calcio italiano: lavoreremo per riannodare i fili della situazione e per far capire la necessità della sostenibilità complessiva del sistema in un momento difficile”. Il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, commenta così all’ITALPRESS la decisione dell’Aic di indire lo sciopero per la prima giornata in programma nel weekend. In una nota l’Assocalciatori sottolinea: “preso atto dell’impossibilità di raggiungere un’intesa con la Lega Pro sul regolamento del minutaggio dei giovani e l’abolizione delle liste dei giocatori utilizzabili nel Campionato di Serie C, l’Aic conferma che i calciatori non scenderanno in campo nella prima
giornata di campionato fissata per sabato 26 e domenica 27
settembre prossimi”. “Senza voler alzare i toni della polemica – osserva il numero uno della terza lega professionistica – voglio ricordare che il mondo è cambiato. Bisogna capire che c’è il rischio crac: tutto va ridiscusso, non possiamo fare riferimento alla situazione di un anno fa, al mondo pre-Covid, perchè dalla fine dell’inverno le squadre non hanno incassi da botteghino e gli sponsor sono ai minimi. Al riguardo la nostra azione è tesa a ridurre i costi delle società e a far giocare i giovani: non abbiamo niente contro i giocatori ma dobbiamo avere la consapevolezza di non poter mantenere gli stessi livelli economici pre-Covid visti i ricavi attuali. Capisco alcuni malumori, anche io non sono sereno, ma ho la consapevolezza di dover affrontare questa difficile situazione uscendo dalla logica sindacale, facendo un ragionamento di sistema e ponendo il problema della sostenibilità, altrimenti il giocattolo si rompe e i club vanno in default”.
(ITALPRESS).
giornata di campionato fissata per sabato 26 e domenica 27
settembre prossimi”. “Senza voler alzare i toni della polemica – osserva il numero uno della terza lega professionistica – voglio ricordare che il mondo è cambiato. Bisogna capire che c’è il rischio crac: tutto va ridiscusso, non possiamo fare riferimento alla situazione di un anno fa, al mondo pre-Covid, perchè dalla fine dell’inverno le squadre non hanno incassi da botteghino e gli sponsor sono ai minimi. Al riguardo la nostra azione è tesa a ridurre i costi delle società e a far giocare i giovani: non abbiamo niente contro i giocatori ma dobbiamo avere la consapevolezza di non poter mantenere gli stessi livelli economici pre-Covid visti i ricavi attuali. Capisco alcuni malumori, anche io non sono sereno, ma ho la consapevolezza di dover affrontare questa difficile situazione uscendo dalla logica sindacale, facendo un ragionamento di sistema e ponendo il problema della sostenibilità, altrimenti il giocattolo si rompe e i club vanno in default”.
(ITALPRESS).