Garante privacy e OdG: ”I media rispettino le libertà fondamentali delle persone e le regole alla base della professione”

Forte contrasto al ripetersi, sempre più frequente, di pratiche scorrette, in particolare con la pubblicazione di immagini a corredo di articoli di cronaca giudiziaria.

Il Garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro, e il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Verna, hanno lanciato un forte richiamo a tutti i mezzi di informazione, tradizionali e digitali, affinché rispettino le regole che sono alla base della professione giornalistica e i provvedimenti adottati dall’Autorità.

«La loro inosservanza – hanno rilevato congiuntamenteconduce, tra l’altro, all’applicazione delle sanzioni amministrative previste dal Regolamento Ue ed espone al rischio di eventuali misure penali. Gli stessi comportamenti scorretti inoltre, sono passibili di sanzioni disciplinari da parte dell’Ordine».

Antonello Soro (foto da Wikipedia.org, di Niccolò Caranti, licenza CC BY-SA4.0)

Nel documento comune pubblicato sul sito del Garante della privacy (Doc-Web 9179762 del 06/11/19), pur riconoscendo il diritto-dovere di fonte costituzionale di informare su fatti di interesse pubblico, è stato stigmatizzato il ripetersi, sempre più frequente, di pratiche scorrette, in particolare con la pubblicazione di immagini a corredo di articoli riguardanti persone fermate e condotte con le manette ai polsi, in violazione della normativa di settore e penale.

Carlo Verna (foto da www.odg.it)

Il Garante e il Consiglio nazionale dell’Ordine hanno condiviso, quindi, l’urgenza di tornare a sensibilizzare i media sul rispetto della dignità e delle libertà fondamentali delle persone, anche attraverso l’organizzazione in comune di attività formative su tali tematiche.

Le parti hanno deciso – si legge in conclusione del documento congiunto – «di avviare la discussione per l’individuazione delle modalità più opportune per trasmettere i provvedimenti adottati dall’Autorità ai Consigli dell’Ordine ai fini dell’apertura delle conseguenti istruttorie».