Editoria dell’arte, chiesti dalla SIAE diritti per immagini

“La SIAE avrebbe chiesto ad aziende operanti nel settore dell’Editoria d’arte la corresponsione, peraltro non quantificata monetariamente, di diritti di riproduzione per opere di autori pubblicate a corredo di recensioni delle rispettive mostre”. Questa la denuncia del presidente della commissione cultura al Senato, Riccardo Nencini. Partita quindi un’interrogazione parlamentare sulla faccenda, che proprio non piace.

Le proposte di pagamento della SIAE

“Le immagini, per le quali sono stati chiesti i diritti di riproduzione, erano state fornite alle aziende dai relativi uffici stampa con lo scopo preciso di divulgazione giornalistica”, prosegue Nencini. “In sede di contestazione da parte delle aziende operanti nel settore del proprio diritto di cronaca, la SIAE motivava la richiesta, sostenendo che, essendo la pubblicazione in vendita nel sito anche in modalità digitale, rimane fruibile oltre i tempi degli eventi recensiti e perderebbe pertanto i requisiti dell’attualità”.

La faccenda preoccupa perché potrebbe essere un precedente e aprire quindi la disputa definitivamente tra gli uffici di comunicazione e i giornali. 

Nencini fa sapere che sarebbero, inoltre, “state inviate dalla SIAE ‘proposte di pagamento’ ad alcuni inserzionisti della rivista per la pubblicazione di opere di artisti iscritti alla società stessa, per importi che variano da 580 a 1.800 euro per singola uscita”.

Ma non solo. “Sono state conteggiate ‘penali’ già nel corso della prima richiesta ed è stata aggiunta una maggiorazione del 400% per via della versione digitale. Nella stessa missiva presentata inizialmente sotto forma di ‘proposta’, comparirebbe in calce l’intimazione perentoria di adempiere al pagamento entro una settimana dalla data di ricezione”.

 In cerca di chiarimenti

Prima di procedere con l’interrogazione parlamentare, Nencini ha chiesto al ministero per l’Economia e le Finanze “di approfondire le motivazioni e la fondatezza delle richieste poste in essere dalla società SIAE nei confronti delle aziende operanti nel settore dell’Editoria d’arte”.

Da quanto appreso, i “toni e i modi utilizzati dalla SIAE erano, a detta delle aziende del settore, intimidatori, offensivi, comprensivi di minacce penali. Considerato che le richieste di corresponsione di diritti d’autore da parte della SIAE come appena descritte, non risultano essere pervenute in precedenza e che tale comportamento messo in atto dalla SIAE potrebbe pregiudicare il proseguimento delle attività di molte aziende del settore rischiando di fatto di portarle alla chiusura”.