La class action di editori web inglesi (chiamata Ad Tech Collective Action) chiede al tribunale d’Appello per la concorrenza di Londra un risarcimento di 16 miliardi di euro (13,4 mld £) contro Google.
Il motivo della richiesta di denaro è la presunta attività anticompetitiva di Google nella pubblicità digitale. La tecnologia pubblicitaria è un mercato che basa il suo sistema sulla visibilità degli annunci online e il loro posizionamento sulla pagina web.
Secondo l’Ad Tech Collective Action, Big G avrebbe abusato della sua posizione dominante assicurandosi il posizionamento pubblicitario e promuovendo i suoi prodotti e servizi rispetto a quelli dei suoi rivali.
Google risponde affermando che questa causa è “basata su speculazioni e opportunistica” e che “si opporrà vigorosamente”.
Non è la prima accusa di posizione dominante per il colosso tecnologico. Anche la Commissione europea, per esempio, nel 2021 aveva ordinato “la cessione obbligatoria” di parte dei suoi servizi pubblicitari online per porre fine ai problemi di concorrenza rilevati nel settore.
Anche in questa occasione, Google si era dimostrato contrario a trovare degli accordi con l’Ue e a modificare le sue policy pubblicitarie.
Articolo di T.S.
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