Requisiti e nuove indicazioni sul cumulo contributivo gratuito professionisti con la firma della convenzione INPS-ADEPP. A breve il via alle domande.
Anche per i giornalisti scatta la possibilità di cumulare i contributi versati nelle varie casse professionali e quelli versati all’Inps. E’ stata infatti definita la Convenzione quadro fra l’INPS e l’ADEPP (Associazione delle Casse di Previdenza dei Professionisti) firmata il 20 febbraio scorso, che permette ai professionisti di riunire i contribuiti versati in più gestioni ed ottenere così un’unica pensione. L’accordo intende non penalizzare tutti quei lavoratori che hanno avuto “carriere mobili”, con contribuzioni miste.
La domanda per accedere alla pensione di vecchiaia in cumulo – viene spiegato in una nota dell’INPGI – andrà presentata all’Ente, o alla Cassa di ultima iscrizione, che provvederà ad inserire la data in cui verranno raggiunti i requisiti anagrafici più elevati rispetto alla cosiddetta legge Fornero o, laddove risulti essere di ultima iscrizione alla Cassa, gli ulteriori eventuali requisiti diversi da quelli dell’età e dell’anzianità contributiva.
Per rendere operativa l’intesa, l’INPS dovrà sottoscrivere convenzioni con ogni singolo Ente, come ad esempio l’INPGI (giornalisti), e rilasciare la nuova procedura automatizzata che costituirà la piattaforma informatica comune per la gestione di tutte le prestazioni in cumulo.
La norma prevede, infatti, che sia l’INPS ad erogare le prestazioni, sulla base delle convenzioni con gli enti previdenziali dei professionisti. L’accordo scioglie anche una serie di ndi relativi ai rapporti fra le diverse casse previdenziali coinvolte nelle operazioni.
Sui tempi di realizzazione, l’ ADEPP auspica invece un rapido avvio di tutte le procedure per garantire il pagamento in tempi certi delle pensioni.
Con la nuova norma, chi matura i requisiti contributivi e anagrafici per la pensione di vecchiaia (attualmente 66 anni e 7 mesi) o di anzianità (attualmente 42 anni e 10 mesi di contributi – 41 anni e dieci mesi per le donne), potrà andare in quiescenza anche se nella sua vita lavorativa i contributi li ha versati in gestione diverse, comprese quelle separate (ad esempio in INPGI1 e INPGI2 per i giornalisti), senza più doverli riunire nella gestione principale come accade oggi con il meccanismo della ricongiunzione onerosa.
Significa, ad esempio, che se un giornalista ha 30 anni di contributi INPGI1 e 12 anni e 10 mesi di INPGI2 (o di INPS, ENPALS, INPDAP e altri) potrà andare in pensione senza dover pagare oneri, con l’assegno che verrà pagato pro-quota da ciascuna gestione.
La norma sul cumulo gratuito dei contributi è una delle misure previdenziali introdotte con l’articolo 1, comma 195, della legge 11 dicembre 2016, n. 232 (legge di bilancio per il 2017).
Grande soddisfazione sull’intesa raggiunta la esprimono i vertici dell’INPGI: «Si tratta di una misura che l’INPGI chiedeva fin dal 2008 – ha affermato la Presidente INPGI, Marina Macelloni – per poter tutelare tutti i colleghi con contribuzioni maturate presso l’ENPALS, l’INPDAP o l’INPGI 2 che finora non erano compresi nella legge Vigorelli che assicura il cumulo gratuito solo per le contribuzioni INPGI e INPS. Il provvedimento non comporta oneri aggiuntivi per l’Inpgi né delibere di attuazione da parte del Consiglio di amministrazione».
Ricordiamo che Il cumulo pensione professionisti fa riferimento agli gli iscritti ai seguenti enti previdenziali: Cassa Notariato, Cassa Forense, Inarcassa (architetti/ingegneri), CNPADC (commercialisti), ENPAV (veterinari), ENPACL (consulenti del lavoro), ENPAF (farmacisti), ENPAP (psicologi), ENPAPI (infermieri), INPGI (giornalisti), ENASARCO (agenti di commercio), ENPAIA (impiegati agricoltura), EPAP (attuari/agronomi/chimici/ geologi), ONAOSI (assistenza orfani sanitari italiani), ENPAM (medici), ENPAB (biologi), EPPI (periti industriali), Cassa geometri, Cassa ragionieri.