Copyright, in discussione oggi in Cdm il decreto attuativo

In programma per oggi alle ore 16:00 il Consiglio dei ministri che esaminerà il decreto legislativo sulla la Direttiva Ue n. 790/2019 sul diritto d’autore, che verrà poi definitivamente recepito nel nostro ordinamento.

Per adesso, la riunione informale del governo ha sancito il diritto a un equo compenso per gli editori per i contenuti giornalistici veicolati da Internet. Resta ancora da sciogliere il nodo riguardante gli “estratti molto brevi” di cui si discute in Cdm, soprattutto sul numero delle battute che il motore di ricerca riporta quando effettuiamo una ricerca online.  

Il decreto

Entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto legislativo, l’AGCOM, ente terzo che svolgerà le funzioni di “arbitro della comunicazione” definirà i criteri di riferimento per calcolare il compenso. 

Sicuramente è già chiarito che non tutti gli articoli possono essere uguali: avrà un valore maggiore l’articolo che riceve più visualizzazioni dai navigatori e che sia proprietà di editori importanti. 

Saranno più tutelati gli editori dalle redazioni ampie, che abbiano sostenuto investimenti “tecnologici e infrastrutturali” più importanti.

Quindi gli editori potranno utilizzare i criteri stabili da AGCOM per trattare con le piattaforme. Durante la negoziazione, i motori di non potranno penalizzare oppure oscurare i contenuti degli editori con cui dialogano. 

Qualora non si dovesse raggiungere un accordo tra piattaforme ed editore entro 30 giorni dall’inizio della negoziazione, entrambe le parti potranno appellarsi all’AGCOM esplicitando l’offerta economica che hanno presentato. 

Sarà l’AGCOM a stabilire quale sia il compenso equo, entro altri 60 giorni. Se in disaccordo con la decisione dell’AGCOM, entrambe le parti avranno diritto a rivolgersi al giudice ordinario, che dirà l’ultima parola. 

La Direttiva Ue

L’Europa, come già analizzato precedentemente, ha sviluppato la Direttiva sul copyright sul modello australiano che prevede una trattativa obbligatoria tra OTT e editori, con la presenza di un ente terzo che possa garantire l’equità del compenso e del trattamento.