ChatGPT di nuovo attivo in Italia, accordo raggiunto con Garante Privacy

A partire dallo scorso 28 aprile è nuovamente disponibile in Italia ChatGPT, chatbot di Intelligenza Artificiale (IA) sviluppata dall’azienda statunitense OpenAI.

All’inizio dello scorso aprile, il Garante per la Protezione dei Dati Personali (GPDP) aveva predisposto il blocco del servizio per gli utenti in Italia. L’Autorità italiana aveva contestato la mancanza di una chiara informativa sulla privacy rivolta agli utenti. In un secondo momento, aveva dato tempo fino al 30 aprile a OpenAI per mettersi in regola.

Le misure adottate da OpenAI

È lo stesso Garante della privacy a comunicare le novità di ChatGPT in materia di trasparenza e di rispetto dei dati personali degli utenti.

OpenAI ha predisposto sul proprio sito un’informativa destinata a utenti e non utenti, senza limitazioni geografiche. Questa informativa illustra i principi alla base della raccolta dei dati personali e le modalità con le quali questi dati vengono utilizzati per l’addestramento degli algoritmi. Inoltre, ciascun utente ha la possibilità di opporsi a tale trattamento ancor prima di registrarsi al servizio.

In risposta al provvedimento dell’Autorità datato 11 aprile 2023, OpenAI ha implementato un servizio di controllo sulla correttezza dei dati diffusi dalla chatbot. Chiunque noti degli errori nelle risposte date da ChatGPT può mandare una segnalazione all’azienda e far cancellare l’informazione.

Infine, per quanto riguarda le limitazioni rivolte ai minorenni in Italia, OpenAI ha agito in due modi. Il sistema chiede agli utenti già registrati di dichiarare se sono maggiorenni o ultratredicenni e, in questo caso, di confermare se hanno il consenso dei genitori. Ai nuovi utenti, al momento della registrazione al servizio, la piattaforma chiede di inserire la data di nascita in modo tale da impedire l’accesso agli utenti infratredicenni.

Il Garante richiede ulteriori migliorie

Il GPDP si ritiene soddisfatto degli accordi raggiunti in collaborazione con OpenAI sul tema del rispetto della privacy. Ciò nonostante, i lavori dell’Autorità italiana non si esauriscono con il raggiungimento di questo obiettivo.

Infatti, il Garante spera che OpenAI inserisca al più presto un sistema più efficace di verifica dell’età e che proceda alla creazione di una campagna di comunicazione che informi tutti gli italiani delle nuove misure adottate dall’azienda.

Articolo di M.M.