AGCOM, le dimensioni economiche del SIC (anno 2017) sono di 17,5 miliardi di euro

Delibera n. 9/19/CONS del 10 gennaio 2019.

Con un Comunicato stampa del 16 gennaio scorso, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha annunciato la chiusura del procedimento per la valutazione delle dimensioni economiche del sistema integrato delle comunicazioni (SIC) per l’anno 2017 e la emanazione della relativa Delibera n. 9/19/CONS.

I risultati del processo di valutazione sono riportati nell’ Allegato A alla citata delibera.

Angelo Marcello Cardani, Presidente AGCOM (foto da youtube)

Nel 2017 il Sistema Integrato delle Comunicazioni (SIC) vale 17,5 miliardi di euro (l’1,01% del Pil), registrando una riduzione dello 0,9% rispetto al 2016.
L’area radiotelevisiva conferma il proprio primato per incidenza sul totale (51%), mentre scende al 22% il peso complessivamente esercitato da quotidiani, periodici, agenzie di stampa ed editoria annuaristica. Cresce l’incidenza sul SIC dell’area che include l’editoria elettronica e la pubblicità online (14%), laddove il peso del settore cinematografico registra una flessione, attestandosi al di sotto del 5%. Pressoché stabile rimane l’incidenza degli altri comparti, quali pubblicità esterna (2%) e “below the line” (7%).

Sulla base delle informazioni raccolte, l’AGCOM ha determinato la distribuzione delle quote dei principali soggetti presenti nel SIC, da cui si rileva come nessuno di essi abbia realizzato nel 2017 ricavi superiori al limite del 20% previsto dall’articolo 43, comma 9, del Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi e Radiofonici (TUSMAR).

A tale riguardo, si evidenzia che i primi dieci gruppi operanti nel Sistema Integrato delle Comunicazioni rappresentano congiuntamente – con quasi 11 miliardi di euro – il 62% delle risorse totali.

In particolare, le quote più rilevanti sono detenute da Comcast Corporation/Sky (15,4%), Fininvest (15,2%) e RAI-Radiotelevisione Italiana (14,1%). Seguono Google (4,1%), Cairo Communication (3,8%), GEDI Gruppo Editoriale (3,2%), Facebook (2,7%), Discovery (1,3%), Italiaonline (1,3%) e Gruppo 24 Ore (1,1%).