AGCOM e Referendum costituzionale: i servizi media audiovisivi devono assicurare una informazione completa e pluralista

Il Consiglio dell’Autorità ha valutato ancora insufficiente lo spazio complessivamente dedicato da tutti i media a un argomento così rilevante.

Il 20 e 21 settembre 2020 si voterà per il referendum costituzionale sulla riduzione di un terzo del numero dei parlamentari di Camera e Senato.

In questi giorni, il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha esaminato i dati di monitoraggio relativi al periodo di campagna referendaria, con riguardo alla settimana 8–15 agosto. Pur apprezzando il leggero aumento del tempo dedicato al referendum nell’ultima settimana rispetto a quelle precedenti, il Consiglio ha tuttavia valutato ancora insufficiente lo spazio complessivamente dedicato dai media a un argomento così rilevante. Il Consiglio ha comunque rinviato alla riunione del 26 agosto la verifica finale dell’andamento del tempo dedicato al referendum costituzionale a partire dall’inizio della campagna, una volta noti anche i dati relativi alla settimana 16- 22 agosto e secondo quanto previsto dagli ordini già impartiti nella seduta del 6 agosto (delibere da 387 a 392/20/CONS).

L’Autorità, alla luce della rilevanza costituzionale del quesito, inerente alla composizione dei due rami del Parlamento, con un comunicato stampa del 20 agosto scorso, ha ravvisato l’esigenza di garantire un’informazione completa e corretta, nonché il più ampio accesso ai soggetti chiamati a rappresentare le posizioni favorevoli e contrarie già a partire da questa fase della campagna referendaria coincidente con il periodo delle vacanze estive.

Il Consiglio dell’Autorità, a maggioranza, ha pertanto deciso di rivolgere ordini a tutti i fornitori di servizi media audiovisivi affinché assicurino, nel periodo 16 agosto-29 agosto, un’informazione completa che illustri il merito del quesito referendario e garantisca il bilanciamento delle posizioni favorevoli e contrarie.

E ciò sia nei notiziari sia nei programmi di approfondimento (extra Tg), nei quali ultimi sono stati riscontrati alcuni squilibri, oltre che insufficiente trattazione del merito.

“L’ordine – ha concluso AGCOM nel comunicato – ha lo scopo di garantire il diritto alla informazione dei cittadini chiamati ad esprimersi su una modifica della Costituzione, attraverso la rappresentazione delle posizioni e la partecipazione di tutte le forze politiche e sociali al dibattito sul merito del quesito referendario”.