Vetere: “Bene le norme del CuraItalia sull’editoria, ma bisogna fare di più”

Il Segretario Generale e Presidente della Giunta esecutiva della Unione Stampa Periodica Italiana ha rilasciato una intervista al quotidiano online Prima Comunicazione.

A distanza di poche ore dalla uscita sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18 (c.d. “CuraItalia”), il giornale online Primacomunicazione.it ha chiesto a Francesco Saverio Vetere, Presidente USPI, un commento a caldo delle norme riguardanti specificamente l’editoria contenute nel provvedimento del governo.

«Si tratta di “un primo passo” cui farne seguire altri, meno timidi», ha commentato subito Vetere.

«Sono soprattutto i piccoli editori e quelli online che lanciano un grido d’allarme. Schiacciati da un crollo pubblicitario quasi verticale, un gran numero di loro “stanno continuando a lavorare per spirito di servizio alla collettività ma assolutamente in perdita. Temiamo, come piccola e media editoria, locale e di nicchia, una chiusura ‘virale’ di testate a seguito della crisi da Coronavirus», ha sottolineato con preoccupazione il Presidente USPI.

Vetere ha confermato la bontà delle norme sul credito di imposta per gli investimenti pubblicitari e il suo ampliamento a tutti gli investimenti e non solo a quelli incrementali (come era negli scorsi anni). Ma sarebbe servito uno sforzo economico maggiore da parte del governo, secondo l’USPI, con un aumento del Fondo ad esso dedicato, perché se è vero che il tetto del credito di imposta alle aziende, professionisti e noprofit che comprano pubblicità sui giornali e periodici è ora fissato al 30 per conto (non più al 75%), è vero anche che si è ampliata la platea dei possibili fruitori del “bonus”.

Vetere dal canto suo ha sollecitato anche «altre forme di sostegno, indispensabili alla sopravvivenza del settore. C’è un urgente bisogno di liquidità che viene segnalato dagli associati. – ha rimarcato nell’intervista – Anche se non si è ancora focalizzato un intervento in tal senso. Si pensa intanto alla proposta di una rateizzazione degli oneri INPGI, da marzo ad agosto, a 24 mesi; alla rateizzazione dell’Iva nello stesso modo; al credito di imposta del 20-30% sugli stipendi pagati a dipendenti e collaboratori…».

Sul credito di imposta per gli investimenti pubblicitari e il relativo fondo, ci sono speranze di poter aumentare l’investimento governativo in sede di conversione in legge del decreto. Sia il sottosegretario all’editoria Andrea Martella, sia il Viceministro e capo politico ad interim del M5S, Vito Crimi, hanno espresso la loro disponibilità.

Sulle altre proposte lanciate da Francesco Saverio Vetere, ci sarà modo di analizzarle nel confronto parlamentare che si aprirà tra breve.

(Foto in alto: Francesco Saverio Vetere, Segretario Generale e Presidente della Giunta esecutiva di USPI)