UNA, pubblicità: dati sull’aumento del prezzo d’acquisto degli spazi

UNA (Aziende della Comunicazione Unite) ha presentato l’analisi sul media cost inflation nel 2021, cioè i dati relativi all’incremento dei prezzi effettivi all’acquisto di spazi pubblicitari. Il report è stato condotto dal Centro Studi UNA sulla base dei dati elaborati dal Media Hub.

La metodologia di lavoro

“Abbiamo proseguito e ulteriormente affinato la metodologia, già varata nel 2020, che prevede una mensilizzazione del dato, ponderato per gli investimenti del periodo”, ha spiegato Alessandra Giaquinta, portavoce Media Hub.

Quest’anno l’analisi è stata condotta a livello mensile per i mezzi offline e a livello trimestrale per i mezzi online.

I dati dell’offline

Come emerge dal report, la TV è stata in testa al fenomeno inflattivo nel 2021, arrivando a registrare un aumento medio totale del 19,1% rispetto al 2020.

“Sebbene per i primi mesi il rimbalzo ‘tecnico’ verso il periodo del lockdown 2020 fosse atteso, non ne era prevedibile la dimensione: è sufficiente guardare i mesi di aprile e maggio per comprendere l’esponenzialità del fenomeno. La stessa dinamica si è riproposta negli ultimi mesi dell’anno: a fine luglio stimavamo un ultimo quarter ad inflation contenuta (+5,5) ma l’imprevedibile eccesso di domanda e unito all’effetto ‘audience’ ha portato i singoli mesi della fine dell’anno a superare il 13%”, ha sottolineato Giaquinta.

Dati del Centro Studi Una

Per quanto riguarda riviste e giornali, i dati sull’aumento dei prezzi della pubblicità si fanno più contenuti. Il dato medio annuo è del 5,5 % per i magazine e del 7,1% per i newspaper. Si registrano solamente dei picchi, rispettivamente di 23,1% e 24,1%, durante il mese di luglio.

I dati dell’online

Nell’online invece, l’incremento è stato minore. Il video ha registrato un aumento totale del 5% sugli investimenti, mentre il display un 4,2%.

Dati del Centro Studi Una

Articolo di I.M.