
“Tragicamente lunga e’ la sequela delle persone uccise negli anni di piombo: servitori dello Stato, donne e uomini eletti a simbolo di funzioni pubbliche, cittadini impegnati nella vita sociale, testimoni coerenti che non hanno ceduto al ricatto. Il legame della memoria rinnova e rafforza il sentimento di solidarieta’ con i familiari, ma richiama anche un impegno che vale per l’intera comunita’. Ricordare e’ un dovere”.
“Nel tempo sono state accertate responsabilita’ dirette e indirette. Gli autori dei delitti sono stati sottoposti a processi e condanne. Ma non ovunque e’ stata fatta piena luce. La verita’ resta un diritto, oltre che un dovere per le istituzioni” prosegue Mattarella.
“Il 9 maggio e’ il giorno in cui Aldo Moro venne ucciso. La barbarie brigatista giunse allora all’apice dell’aggressione allo Stato democratico. Lo straziante supplizio a cui Moro venne sottoposto restera’ una ferita insanabile nella nostra storia democratica” conclude.
(ITALPRESS).