
Secondo il presidente della Fnomceo, poi, “bisogna dare atto a chi ha governato di avere investito sul fondo sanitario nazionale. C’è stata un’inversione, che è avvenuta anche prima del Covid e oggi si sta consolidando”. Il problema, però, è che “non abbiamo una precisa programmazione del fabbisogno degli operatori e questo si ripercuote anche sul progetto formativo”.
Una riforma del titolo V? “Dobbiamo prendere atto che dopo vent’anni dal cambio del titolo V della Costituzione – ha affermato – non abbiamo risolto il problema delle disuguaglianze. Non so se bisogna cambiare il titolo V – ha aggiunto – ma di certo bisogna colmare le disuguaglianze. Chi lo può fare? Lo Stato centrale, non c’è dubbio”. Cosa fare con gli operatori sanitari no vax? “Sono quelli che non credono nel vaccino, come gli ingegneri che non credono nella matematica e nella fisica. Non possono fare i medici. Per chi non crede nei vaccini – ha concluso – penso che gli ordini debbano valutare la radiazione perchè non si può fare il medico senza credere nella scienza”.
(ITALPRESS).